A vincere nella notte del secondo dibattito delle presidenziali USA è probabilmente l'odio che c'è tra i due rivali. Donald Trump ed Hillary Clinton danno vita ad un confronto con pochi temi e pochi contenuti, ma con molti attacchi reciproci. Il repubblicano parte in netta difficoltà, dovendo subire il famoso video finito su tutta la stampa mondiale. La Clinton cerca di metterlo alle strette, ma lei stessa è in sofferenza sul versante mail. Tra sguardi in cagnesco, mille interruzioni e molte divagazioni, va in scena quella che è una battaglia personale.

I punti deboli di Trump

La serata americana inizia con Donald Trump che posa con le donne accusatrici di molestie da parte di Bill Clinton. Un antipasto verso il vero tema del confronto: il video sessista in cui l'ex star della tv offende il mondo femminile. La Clinton subito punta il dito parlando di misoginismo: "Quelle immagini e quelle parole ti rappresentano al meglio". Lui prova a deviare, non riuscendo a difendere l'indifendibile, attaccando Bill Clinton osviando il discorso sull'Isis e sul terrorismo.

Il non rispondere alle domande fatte dai moderatori e dal pubblico sarà il vero leitmotiv della serata. Trump abusa di questa tecnica, anche quando si aprono le porte di un fronte altrettanto spinoso per la sua candidatura: le tasse federali.

Più volte afferma di pagare centinaia di migliaia di dollari di tasse, ma a domanda precisa non nascondedi aver utilizzato scappatoie per pagare meno tasse, mossa che però "utilizzano anche gli stessi sostenitori di Hillary".

Isis e il terrorismo

Ampia paginadi questo dibattito è stata scritta per il tema del terrorismo. Proprio come nel dibattito di due settimane fa, il repubblicano indicala Clinton comecausa della nascita dell'Isis e di tutte le maggiori guerre in Medio Oriente.

Lei lo accusa di alimentare la stessa propaganda jihadista: "La tua retorica contro i musulmani è un grande regalo all'Isis". Restano ferme le posizioni di Trump sull'immigrazione: "Controllo estremo sui musulmani che entrano nel nostro paese. Stiamo portando a casa nostra il più grande cavallo di Troia di sempre".

La questione mail ed il ruolo della Russia

La questione più spinosa per Hillary è lo scandalo mail. L'ex first lady si scusa ma allo stesso tempo prova a difendersi, chiamando in causa la Russia che attraverso attacchi hacker "si sta inserendo nella campagna non certo per favorire la mia elezione". Trump però va giù duro quando afferma: "Con me presidente, tu saresti già in galera".

Una guerrapersonale

Per oltre novanta minuti domina un tono da scontro frontale, da guerra dei due mondi. Questa volta si sente che la sfida non è tra repubblicani e democratici, ma è quasi un affare privato tra Trump e la Clinton. Entrambi sono molto più nervosi del solito. The Donald passeggia per tutta la sala del dibattito senza tregua e non nasconde il disappunto attraverso la mimica facciale.

Hillary cerca di apparire più quieta, ma è molto più tirata rispetto alla prima uscita.

La palma del migliore della serata va allo spettatore che ha posto ai candidati l'ultima geniale domanda: "Cosa vi piace dell'altro?". Entrambi restano spiazzati ed improvvisano sulla risposta. Si scopre quindi che la Clinton apprezza i figli di lui e che lui apprezza la combattività e la forza di lei, dimenticandosi che solo un mese fa accusava l'ex senatrice di essere troppo fragile per il ruolo di presidente.

L'appuntamento per il prossimo dibattito sarà tra poco più di una settimana in Nevada, ma già da questa nottesi è palesata una certezza. Gli ultimi 28 giorni di campagna elettorale negli USA saranno feroci come non mai.