Donald Trump ha sette vite. Fino a pochi giorni fa, dopo la bufera 'sessista' che ha rischiato di travolgerlo ed i dibattiti televisivi stravinti da Hillary Clinton, erano in tanti a celebrarne il 'funerale politico' in vista del voto dell'8 novembre. A meno di dieci giorni dalle elezioni presidenziali, invece, il vantaggio della candidata democratica si è vistosamente assottigliato, passando dal +12 al +2 per cento. La cosa sorprendente è che tutto ciò è accaduto in pochi giorni. Il rilevamento del massimo vantaggio della Clinton è datato 23 ottobre, il nuovo sondaggio effettuato da Abc/Washington Post ha chiuso il 27, segnando un 47 per cento di preferenze dell'ex first lady contro il 45 del magnate newyorkese.
Riaperto il caso 'emailgate'
Più che un calo della Clinton, il dato mette in luce un balzo in avanti di Trump (+7 per cento). Alcuni esperti non hanno definito "clamorosa" la notizia, perché tradizionalmente negli Stati Uniti, più si avvicina l'election day e più cala la percentuale degli indecisi. Una fase, secondo il parere di Nate Silver di 'FiveThirtyEight', in cui i due schieramenti, Repubblicano e Democratico, si ‘ricompattano’. La spiegazione è pertanto semplice, gran parte dei repubblicani indecisi starebbe scegliendo Trump, pur non nutrendo nei suoi confronti un'eccessiva fiducia. Naturalmente la notizia della riapertura del caso 'emailgate' da parte dell'FBI non c'entra nulla con questo rilevamento, perché è stata diffusa dalla stampa il 28 ottobre e, dunque, un giorno dopo.
I Federali stanno indagando sul ulteriori 60 mila e-mail che Hillary Clinton ha inviato e ricevuto nel periodo intercorso tra il 2009 ed il 2013, quando ricopriva la carica di segretario di Stato. L'attualecandidata alla Casa Bianca aveva utilizzato un server di posta privata e non quello governativo, oltretutto tra i messaggi di posta sarebbe emersa la presenza di materiale "segreto".
In merito, Hillary Clinton ostenta apparente tranquillità. "L'FBI indaghi e spieghi le sue conclusioni - ha detto nel corso di una conferenza stampa in Iowa - perché gli americani meritano immediatamente chiarezza. Sono certa che le nuove mail non cambieranno le conclusioni già raggiunte lo scorso luglio". Sul fronte repubblicano, ovviamente, Trump esulta ed incalza la rivale. "Dopo Watergate, questo è il più grande scandalo politico della storia americana. Ora speriamo che sia fatta subito giustizia".