Mentre si continua a discutere di amnistia e indulto, con una nuova mozione Barani-Verdini più altri presentata al Senato, l'Italia continua ad essere fra gli ultimi paesi dell'Unione europea a ricorrere alle misure alternative al carcere. Questo nonostante il Governo Renzi in questi anni, pur manifestando netta contrarietà a misure straordinarie come indulto e amnistia fortemente auspicate anche da Papa Francesco, abbia disposto diversi provvedimenti ordinari in favore dei detenuti: dalla nuova legge sulle pene alternative alla detenzione carceraria e la messa in prova ai servizi social al decreto svuotacarceri, dalla depenalizzazione dei reati cosiddetti lievi alla riforma della custodia cautelare che rende più stringenti i termini per la misura carceraria.
Nuova mozione per amnistia e indulto al Senato
E' quanto emerge da una nuova ricerca di Openpolis sul mondo penitenziario. "L’Italia è ultima, tra i grandi paesi europei, nel ricorrere a modi diversi di scontare la pena o parte di essa", secondo quanto emerge dallo studio di Openpolis, l'osservatorio civico della politica italiana che si occupa di accesso ai dati pubblici e che promuove progetti e piattaforme web volte alla partecipazione. "Le criticità sono molte ed è ancora da capire - viene spiegato - se queste misure verranno usate come strumento per facilitare il reinserimento sociale o solo per ridurre il sovraffollamento". Dalla ricerca dell'osservatorio civico sulle carceri in Europa, emerge che in Italia la maggioranza delle persone condannate finisce poi all'interno di un istituto penitenziario (si tratta del 55% dei condannati).
In Italia ancora poco utilizzate le pene alternative
Mentre in Germania in carcere ci va a finire soltanto il 28%, in Francia il 30%, in Inghilterra il 36%. Le pene alternative alla detenzione carceraria (dette anche misure extracarcerarie) in Italia sempre più spesso più che uno effettivo strumento di rieducazione e reinserimento sociale si riducono a delle sanzioni alternative certamente meno pesanti del carcere.
Per esempio, come avviene con le pene alternative ai lavori di pubblica utilità cui quasi esclusivamente si ricorre (nel 94% dei casi) per i reati previsti dal codice della strada. Questa, in sintesi, la situazione fotografata da Openpolis mentre il gruppo dei verdiniani al Senato ha presentato una mozione a favore di amnistia e indulto che ancora dovrà essere calendarizzata e discussa.