Nel corso di un'intervista a Repubblica.net, l'ex segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani conferma il suo no al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, ma chiede anche a Matteo Renzi di restare al governo fino alla fine della legislatura. Difatti, da lungo tempo il premier aveva giurato di dimettersi da premier e segretario democratico nel caso in cui la riforma non fosse passata, ma nel corso dei mesi questa promessa non sembrava fosse stata confermata come veritiera.

Pierluigi Bersani, continua nell'intervista, non crede a un rinvio del referendum ma afferma che non potrà perdonare mai Renzi per la nuova legge elettorale, l'Italicum, in cui "un partito con il 25% vince tutto".

Secondo l'ex ministro, una vittoria del no porterà alla nascita di una nuova legge elettorale, che dovrà trovare consensi da tutto il Pd e dalle altre forze politiche. Una vittoria del si invece porterebbe a una scarsa chiarezza su chi potrebbe vincere le elezioni, dove innumerevoli incognite getteranno nel caos il governo.

"La sinistra deve tornare a fare il suo mestiere, di protezione dei suoi valori" continua Bersani, affermando che di questo passo si darà la mano alla destra, fornendogli la possibilità di tornare al governo al posto loro. Ma nonostante sia un convinto sostenitore del no al referendum, non intende lasciare il partito o portare avanti scissioni. Anzi. Sente il dovere di trovare un'idea comune con la quale ricominciare, convincendo anche quegli elettori democratici che hanno perso nel corso dell'ultimo anno.

Infine, spende due parole anche per i colleghi pentastellati:"Il mondo 5 stelle mi interessa perché devo competere con loro e sfidarli ma in modo alternativo alla destra. Però riconosco, come gli ho sempre detto, che devono darsi una regolata perché non sono il tutto. Pensare che siano i profeti, che siano il tutto è la loro debolezza.

Lì dentro ci sono degli aspetti che ci interpellano, come la trasparenza, la semplificazione. E quando un giorno si renderanno conto dei loro errori, il centrosinistra dovrà esserci perché in quei voti c'è roba buona."