Questo lunedì 14 novembre la senatrice del Pd Anna Finocchiaro è intervenuta a un dibattito organizzato dai Giovani Democratici di Pisa, spiegando le ragioni del Sì al Referendum costituzionale del 4 dicembre. Ecco le sue parole.

'Contro la Riforma tante bugie'

"Questa è una riforma facile, non è vero che è complicata. Per anni abbiamo detto che i Governi italiani erano troppo instabili? Il primo Governo Prodi nato fra grandi aspettative nel 1996 durò solo 20 mesi per scelta di un pezzo di Rifondazione Comunista, nel 2006 è accaduto qualcosa di simile e bastò una scelta del Ministro della Giustizia. Eppure nel 1996 si votava col Mattarellum e nel 2006 con il Porcellum. Quante volte abbiamo parlato del fatto che il bicameralismo paritario produce troppo dispendio di tempo? Spesso una proposta di legge è stata approvata in un ramo del Parlamento e poi è caduto il Governo e l'altro ramo non l'ha approvata, ci sono leggi che hanno atteso 20 anni. Quante volte abbiamo detto che tutto questo costringe i Governi a lavorare per Decreti Legge e quindi a produrre una legislazione d'urgenza? Quante volte ci siamo lamentati dell'eccessiva confusione delle competenze fra Stato e Regioni? Con il 70% del tempo del lavoro della Corte Costituzionale speso per risolvere questi conflitti. Può alzarsi in piedi e camminare un Paese così? No, e non dico correre, ma neppure muoversi. Perché si guarda con tanto sospetto alla soluzione di questi problemi? Ci dicono che sarebbe un atto di imperio del Governo. E' il momento di dire la verità contro tante bugie. Ricordo che quando Napolitano venne eletto per la seconda volta Presidente nel 2013 fece un discorso durissimo al Parlamento affinché si accelerasse sulle Riforme. Nominò 4 saggi che dissero chiaramente in quale direzione bisognava andare. Poi il Governo Letta nominò una Commissione di 45 saggi sul tema, i quali gran maggioranza ribadirono gli stessi concetti. E anche il Parlamento votò una mozione in cui impegnava il Governo Renzi a presentare un disegno di legge. Nonostante quello che ci dicono, non è affatto strano che un Governo presenti un disegno di legge di revisione costituzionale: ve ne sono stati decine nella storia. Peraltro il contenuto della Riforma è del tutto coerente con quanto proponevamo già come Ulivo nel 1996",

'Per qualcuno viviamo nel migliore dei mondi possibili'

"Al Senato il leghista Calderoli era relatore della Riforma a cui ha collaborato per mesi, ma poi cambiò idea sulla stessa dopo l'elezione di Salvini a segretario. La minoranza PD contribuì a modificare la modalità di elezione del Presidente della Repubblica e l'elezione diretta dei consiglieri regionali che andranno in Senato. E anche Forza Italia approvò al Senato la prima volta la Riforma. Al di là del fatto che l'Italicum è già in via di rottamazione, non c'è nessun rischio autoritario da questa Riforma. Anzi si evita l'abuso dei Decreti Legge che diventano quasi eccezionali, non vi è il dominio del Governo sul Parlamento. Abbiamo rafforzato gli strumenti di democrazia diretta e non abbiamo toccato la magistratura e i suoi poteri. Chi si oppone dice tante menzogne. Abbiamo spostato più competenze allo Stato: così non funzionava. Se un diritto fondamentale come quello alla salute non viene garantito nello stesso modo in tutta Italia, mi spiace per le Regioni che hanno tanto investito in competenze e professionalità, ma il diritto ad avere un'identico accesso alla sanità viene prima. E lo stesso per energia, infrastrutture e ambiente, non è possibile avere tante burocrazie e legislazioni quante sono le Regioni. E' giusto che ci siano una serie di materie strategiche affidate allo Stato, per quanto tempo non lo so: 10, 15, 20 anni, poi probabilmente si potrà tornare a un altro assetto. Mi fa specie che quello di cui abbiamo discusso per decenni sia scomparso e improvvisamente per qualcuno quello in cui viviamo è diventato il migliore dei mondi possibili, non è vero, basta essere sinceri, così non funziona."