Dopo l'annuncio di ieri del Comitato del No, che ha dichiarato che farà ricorso qualora il Sì vincesse con i voti determinanti degli italiani all'estero, gli animi, a meno di due settimane dal referendum costituzionale del 4 dicembre, si infiammano sempre di più. Scoppiano, infatti, nuove scintille tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo che, dopo aver duramente attaccato il Premier, definendolo come "una scrofa ferita" e "un serial killer dei nostri figli" (frasi che hanno fatto infuriare le fila del PD), oggi, dalle pagine del suo blog, si scaglia ancora contro Renzi, definendolo un "menomato morale travestito da presidente del Consiglio".
Grillo in versione arbitro
Nel lungo post apparso oggi nel suo blog, tramite un fotomontaggio, Grillo appare in versione arbitro che richiede un time out, scagliandosi subito contro il Premier. "Nel crescendo di questo 'scontro', come viene descritto dai media, faccio un time out di poche righe! Ok.TIME OUT! Ragazzi, abbiamo un presidente del Consiglio... si... proprio il capo del governo che le manda a dire, -tuona il leader del Movimento 5 Stelle- lui non ci riesce proprio, perchè ha la forza di una bolla di sapone ma... Se io gli dico che è un 'serial killer del nostro futuro' lui che fa? Risponde cazzate sulla Sicilia. Va beh...".
Grillo contro Cazzola
Grillo si scaglia anche contro l'economista Giuliano Cazzola che, durante la trasmissione L'aria che tira su La7, aveva dichiarato: "bisogna prendere le armi contro il M5S", augurandosi poi che "ci siano i Carabinieri che facciano un colpo di stato il giorno in cui alle prossime elezioni dovesse vincere il Movimento 5 Stelle".
Riguardo le parole di Cazzola, Grillo afferma: "Nel frattempo compaiono fior di intellettuali che si augurano, come riportato da repubblica, che se vincessimo noi ci sia un colpo di stato dei carabinieri. Qui ci sono due cose da tenere presente: il menomato morale sa soltanto cincischiare, anche tra se e se, ma la roba grossa la manda a dire dai ruminanti acidi come De Luca oppure gli intellettualini mannari come questo qui; quella gente ne parla così tanto che lo pensa, anche se 'pensiero' è una parola grossa".
Secondo Grillo coloro che lui definisce poi come "lesioni occupanti spazio in giacca e cravatta" non pensano, però "sanno utilizzare la loro stessa paura: sono in ansia per gli esiti di questo referendum al punto che se il patatrac non riuscisse a loro se lo augurano fatto da altri!" Il leader del Movimento 5 Stelle conclude poi, dicendo: "Prima di ritornare in campo vi ricordo che i time out servono per capire meglio chi hai davanti: noi parliamo di loro ma questi parlano del Paese, votare no significa anche non dovere avere questi dubbi inquietanti!".