Ricorderete tutti il disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio scorso in Puglia, tra Corato e Andria, in cui due treni locali della società pugliese Ferrotramviaria SPA si scontrarono frontalmente e persero la vita 23 persone e rimasero ferite altre 230.

Quell’incidente non fu una fatalità, ma un disastro dovuto ad una catena di errori umani, ma soprattutto fu una conseguenza di scelte o omissioni politiche e aziendali che hanno permesso ai treni di viaggiare su una tratta a binario unico pur in assenza dei sistemi di sicurezza di blocco automatico dei treni.

L’incidente non sarebbe accaduto se quel tratto ferroviario fosse stato adeguato agli standard di sicurezza.

Il Governo, caduto dalle nuvole, dopo il drammatico ha varato alcune misure di sicurezza, tra cui il limite di velocità a 50 km/h nelle tratte prive di sistemi di sicurezza.

Tra i parenti delle vittime di quel disastro ferroviario c’è Daniela Castellano, figlia di Enrico Castellano, un pendolare che quel giorno perse la vita su uno dei due convogli coinvolti nello scontro.

Bloccata dalla pagina Facebook di Matteo Renzi: “scomodo parlare di morti”

Daniela Castellano, insieme ad altre vittime di quell’incidente, ha costituito l’Associazione Strage Treni Puglia (ASTP), un’associazione per la sicurezza ferroviaria, di cui è diventata presidente, la quale riferisce di essere stata bloccata dalla pagina Facebook di Matteo Renzi e che ora non può interagire con i post, con i like, non può commentare.

“Forse perché in campagna referendaria è scomodo parlare dei morti”, commenta.

La presidente ASTP ricorda che, in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Levante, Renzi promise un incontro con i parenti delle vittime entro il mese di ottobre, per parlare della questione di sicurezza e fare il punto della situazione. Ma ciò non è avvenuto ed il premier sarebbe sparito, “così come hanno fatto tutte le altre istituzioni”.

L’incontro disatteso da Renzi e le domande senza risposta

Daniela Castellano racconta di aver più volte ricordato a Renzi la promessa, anche tramite la pagina facebook, ricordando che ci sono 23 famiglie che si aspettano che venga fatta giustizia.

A questo punto, le domande che la presidente ASTF vorrebbe sottoporre al Governo, e a Renzi in particolare, sono diverse.

Perché non ha mantenuto la promessa di incontrare i familiari delle vittime? Perché ha preferito bloccarla anziché rispondere? Ma soprattutto, perché il Ministro Graziano Delrio ha dato attuazione al decreto sulla sicurezza ferroviaria solo dopo il disastro?

Renzi risponderà o continuerà a marcare visita?