Non ha ancora varcato la soglia della Casa Bianca e già fa parlare di sé, ma di certo Donald Trump è abituato a gogne mediatiche molto più degradanti di una banale accusa di nepotismo. Prima la famiglia. Sì, come ha più volte ribadito Trump ha un unico, grande amore: il sangue. E il sangue dei Trump e il loro albero genealogico al completo sembra dover avere un grande peso nella politica degli Stati Uniti e nelle relazioni internazionali di mezzo mondo.

Trump e la famiglia

Semplici illazioni? No. Dati di fatto riferiti dallo stesso neo eletto presidente USA con il solito sorriso in faccia.

Così, mentre Melania dichiara di voler restare lontano dai riflettori, al sicuro nella Trump Tower di NYC, il restante parentame non esita e risponde con vivo interesse alla chiamata di Donald.

La First Lady non andrà a vivere alla Casa Bianca, ma tra figli, sorelle e cugini, Trump rischia di trasformare i prossimi quattro anni americani in un’allegra scampagnata di famiglia. Staremo a vedere.

Il genero Jared Kushner pronto a lancirasi nella questione israelo-palestinese, il delfino Donald jr. instaura i primi contatti con emissari siriani filo russi, Ivanka si intrattiene con i leader stranieri: è la diplomazia che sbarca a casa Trump.

Il mondo e i Trump

Sembrano lontani quei giorni dopo l’elezione in cui la prole del Tycoon dichiarava alla CBS di voler lasciare la politica a Daddy.

E in fondo è Trump stesso che pare aver dimenticato quella legge del 1967 che vieta al presidente di affidare incarichi pubblici a congiunti.

Donald dichiara infatti senza timore al New York Times che suo genero conosce molto bene la relatà di Israele e i suoi protagonisti politici e che sarebbe fondamentale per una trattativa con la Palestina.

Secca la risposta delle firme del New York Times che osservano come Kushner non abbia rapporti poi così profondi con gli Israeliani – nonostante abbia portato Dermer e Netanyahu direttamente da Donald.

Le potenzialità del 35enne Kushner, ebreo ortodosso e businessman immobiliarista sono più da intendersi come rappresentante della ricca comunità ebraica di NYC, in particolar modo di personaggi influenti come Sheldon Adelson, casinò nel Nevada, o il magnate di Wall Street Steven Mnuchin – in corsa per il Ministero del Tesoro.

Questo gruppo è in stretto collegamento con l’ambasciatore israeliano a Washington, Ron Dermer.

E poi c’è Donald jr, che chiede a papi di aprire ancora di più i rapporti con Putin dopo il meeting con Kassis, leader siriana appoggiata dalla Russia, e Ivanka che incontra il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, e il presidente argentino Macri. Tutti personaggi che si conoscono da tempo per interessi in comune e amicizie economiche che fioccano a ritmi di milioni e investimenti da capogiro. Per ora l’America assiste.