Come se non bastassero le polemiche incrociate che hanno accompagnato la nomina del premier Paolo Gentiloni, a scuotere il nuovo governo sono i titoli di studio di Valeria Fedeli. Tutto ha origine dalla sezione biografica del suo sito personale all’interno del quale era stato inserito, nel Curriculum Vitae accademico, il conseguimento di un diploma di laurea in Scienze Sociali. È stato per primo Mario Adinolfi, ideatore del movimento No gender nelle scuole, ad accusare l’ex sindacalista della Cgil di aver mentito a proposito del titolo autoassegnatosi.

Nemmeno la replica dello staff della ministra è servita ad ammorbidire la tensione: “Quello conseguito da Valeria Fedeli nel 1971 era un post diploma equiparabile oggi a una laurea triennale”. Il botta e risposta, a dispetto del chiarimento ufficiale, ha portato a una revisione del sito internet della nuova titolare all’Istruzione. L’ultimo titolo di studio è stato aggiornato in “Diploma per assistenti sociali”. Ad accodarsi alla truppa degli accusatori il Movimento5Stelle: “Ministro, vada dietro la lavagna”.