Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Reuters, questo pomeriggio il primo ministro britannico Theresa May, nel corso del question time al Parlamento di Londra, ha nuovamente avanzato la necessità di ridiscutere le relazioni tra la Gran Bretagna e l'Unione Europea.
Una questione già nota. La necessità di rinegoziare i trattati che legano la Gran Bretagna all'Unione si è posta fin da subito dopo l'esito del referendum del 23 giugno scorso, in particolar modo riguardo alle relazioni economiche attualmente intercorrenti tra Regno Unito e UE, in merito alle quali è stato innescato da qualche giorno un dibattito fra i media britannici.
Exit bill di decine di miliardi di Euro. E' infatti di ieri la notizia secondo cui il Regno Unito, fino al momento dell'uscita dall'UE, dovrebbe pagare al bilancio dell'UE un conto di svariati miliardi. Secondo il capo negoziatore per la Brexit, Michel Barnier, questo si aggirerebbe tra 42 e 52 milioni di sterline - pari ad una somma che potrebbe quindi andare da 50 a 60 milioni di euro. Sembra, inoltre, che tale cifra sia derivata dagli oneri finanziari che il precedente governo di Londra, presieduto da David Cameron, si era impegnato a sostenere per il budget 2014-2020, le pension liabilities dei dipendenti UE inglesi, le garanzie sui prestiti e le spese per futuri progetti da realizzare in Regno Unito.
Questa cifra sembra abbia trovato conferme sia nel Financial Times - secondo il quale il pagamento potrebbe in realtà avere una base di partenza minore, da 40 miliardi di € - e FullFact - sito di fat-checking secondo il quale il pagamento ammonterà a 20 miliardi di sterline così divisi: 9,7 per il 2016/2017, 8,4 per il 2017/2018 e 9,3 per il 2018/2019.
Il tutto seguendo le istruzioni dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona, che stabilisce in due anni il tempo necessario a rinegoziare i trattati che legano il Regno Unito e l'Unione Europea.
Theresa May: "Stabilire di che tipo sarà la nostra nuova relazione". Oltre a quanto sopra, bisogna innanzitutto capire quale tipo di relazione intraprendere.
Questa è la linea del primo ministro britannico, Theresa May. " Quello che bisogna dire - ha spiegato ai giuristi presenti in Parlamento - è che siamo ancora membri dell'Unione Europea, e dobbiamo rinegoziare le nostre relazioni (...). Non dobbiamo replicare pezzi di appartenenza. Si tratta di capire di che tipo sarà la nostra nuova relazione".