Si è conclusa ufficialmente dopo poco più di 48 ore la "crisi di Governo": Paolo Gentiloni ha infatti accettato l'incarico di Presidente del Consiglio ed ha consegnato al Presidente Mattarella la lista dei suoi ministri con le varie deleghe. Vediamo quali sono state le sue scelte.

Ecco tutti i nomi dei nuovi ministri e le deleghe

Marco Minniti, è il nuovo Ministro dell'Interno, mentre l'ex capo del Viminale Angelino Alfano, passa alla Farnesina come Ministro degli Esteri. Una novità è anche Valeria Fedeli (finora vicepresidente del Senato) che sarà la ministra dell'Istruzione, Università e Ricerca.

Ai Rapporti con il Parlamento e alle Riforme va Anna Finocchiaro che torna quindi a far parte di un Governo dopo ben 18 anni dall'ultima volta (manca dal Governo Prodi del 1998). Un nome "nuovo" è quello del renziano doc Luca Lotti che sarà ministro dello Sport, dicastero appena costituito. Nuovo ruolo anche per Claudio De Vincenti che sarà Ministro del Mezzogiorno e della Coesione Territoriale.

Ecco infine i nomi dei ministri confermati nello stesso ruolo rispetto a quello già ricoperto nel Governo Renzi, che sono molti più di quelli pronosticati fino all'immediata vigilia: si tratta di Pier Carlo Padoan (Economia e Finanze), Carlo Calenda (Sviluppo Economico), Roberta Pinotti (Difesa), Beatrice Lorenzin (Salute), Andrea Orlando (Giustizia), Graziano Delrio (Infrastrutture e Trasporti) e Dario Franceschini (Cultura e Turismo), Marianna Madia continuerà a essere ministra della Semplificazione e Pubblica Amministrazione, Giuliano Poletti avrà le deleghe al Lavoro, Enrico Costa avrà di nuovo gli Affari Regionali, Gian Luca Galletti dell'UDC sarà ancora al dicastero dell'Ambiente, Maurizio Martina ancora alle Politiche Agricole, Maria Elena Boschi, non sarà Ministro ma è stata nominata Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Il Governo Gentiloni, dopo il giuramento di questa sera, si presenterà per la FIducia questo martedì alla Camera e mercoledì al Senato, poi sarà ufficialmente in carica con "pieni poteri". Anche se nelle ultime ore si è aperta l'incognita su quale atteggiamento avrà il gruppo di ALA-Scelta Civica di Denis Verdini (che non avrà alcuna rappresentanza fra i ministri), i cui numeri sono decisivi al Senato.