L'attuale vertice in atto a Parigi, dove i Paesi occidentali ed arabi che in questi anni hanno sostenuto i ribelli anti-Assad, stanno cercando un'improbabile strada per riaprire i negoziati, ha un valore invero relativo. Per il futuro prossimo, a partire da gennaio, la linea statunitense e, verosimilmente, quella dell'intero blocco occidentale sulla questione siriana, sarà dettata dall'amministrazione Trump. In questo l'ONU si dimostra lungimirante, nei prossimi giorni, infatti, l'inviato del Palazzo di Vetro per la Siria, Staffan De Mistura, incontrerà a New York ed a Washington gli esponenti del team di governo messo a punto dal nuovo presidente degli Stati Uniti.

Nessun dettaglio sugli incontri

Staffan De Mistura non ha voluto fornire alcun dettaglio su questi summit. Non si sa, pertanto, chi del team di Donald Trump sarà presente, né tantomeno quali saranno gli argomenti messi a fuoco. De Mistura, comunque, è sempre stato uno strenuo sostenitore della soluzione diplomatica ed è chiaramente questa la strada su cui saranno incentrate le riunioni. Il diplomatico ha citato "alcune idee della nuova amministrazione" che "potrebbero aiutare a combattere il terrorismo in maniera molto efficace". Al momento, le uniche idee di Trump sulla Siria di cui siamo a conoscenza, perché esposte dal diretto interessato sia nel corso della campagna elettorale che subito dopo la sua elezione alla Casa Bianca, sono relative al possibile dialogo con il Cremlino e con il governo di Bashar al-Assad, per fare fronte comune contro il terrorismo. Pertanto, è abbastanza improbabile che Trump cambi idea adesso, quando Assad è vicino alla presa di Aleppp ma, soprattutto, dopo la notizia del ritorno dell'Isis a Palmira.