Dopo la consultazione referendaria del 4 dicembre il 60% degli elettori ha deciso per il “NO”: di non volere meno burocrazia; di accettare il bicameralismo perfetto e costoso; la necessità di far rimanere un ente inutile a spese dei cittadini come il CNEL.
Tranne le regioni Toscana, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, il resto del paese versa in buono stato?
Durante le varie campagne elettorali per racimolare voti tutti parlerebbero e prometterebbero tagli alla politica, meno burocrazia e più servizi.
Ma cosa è successo allora visto che il referendum bocciato dagli italiani mirava a ciò?
Il premier Renzi ha portato gli italiani al voto referendario su quesiti importanti per il popolo ma esso ha risposto non al quesito, giudicando non tanto i vantaggi del cambiamento ma l’operato del governo, che su temi importanti, come per esempio Banche ed Equitalia, non ha saputo riconoscere il disagio delle imprese e famiglie italiane.
CONFEDERCONTRIBUENTI è una associazione che tutela imprese e famiglie, durante la campagna referendaria ha tenuto un atteggiamento di neutralità su indicazione del Presidente Finocchiaro ma ha più volte e con vari mezzi sollecitato le forze di governo a cambiare il sistema bancario che portava alla chiusura di imprese, lasciando famiglie sul lastrico, come ha anche proposto una rateizzazione equa delle cartelle esattoriali basata sulle reali capacità di rimborso del contribuente.
Nel discorso di mezzanotte, a spoglio iniziato, il premier Renzi ha annunciato le proprie dimissioni tanto caldeggiate ed auspicate dalle forze politiche che si sono opposte alla riforma referendaria.
“Adesso serve un Governo politico e non tecnico, le imprese italiane e le famiglie non possono più ricadere nelle morse dei vari Monti o di qualsiasi altro tecnico.
Serve cambiare a questo punto radicalmente le politiche che i cittadini hanno ampiamente respinto rispondendo No al referendum. E’ necessario cambiare verso sul potere delle banche, rilanciare gli investimenti pubblici, sburocratizzare, cambiare le norme sulla riscossione esattoriale, salvare la piccola e media impresa, dire fermamente no alle politiche europee, fare politiche diverse sull'immigrazione.
Ora Mattarella si assuma la responsabilità di assegnare l'incarico alle forze politiche che hanno interpretato i bisogni degli italiani. Altrimenti il voto referendario e politico di ieri sarà vanificato” – dichiara Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.