La sonora vittoria del NO parte da un movimento trasversale che comprende soprattutto i giovani e i disoccupati. Ma la questione che dovrebbe far riflettere tutta la classe politica italiana è che il rifiuto categorico alla riforma costituzionale, proposta a colpi di maggioranza da parte del dimissionario Matteo Renzi ed il ministro Boschi, è più forte nelle regioni meridionali. Quelle più colpite dalla crisi, e che sentono di più l'arretratezza.

Un risultato che non lascia scampo. In Sicilia e Sardegna il voto contrario supera il 70%, qualcosa meno in Puglia, Calabria, Basilicata e Campania.

Il profilo del votante

Lo stereotipo del votante che un mese fa ha dato la vittoria a Donald Trump è di razza bianca, senza studi, e provenienti dagli stati industriali più impoveriti d'America. Ora, rafforzando in qualche modo i parallelismi, l'elettore che ha contribuito a rovinare la carriera politica di Renzi, è uno o una giovane minore di 35 anni, del sud, magari con una formazione universitaria, ma senza lavoro. Oppure precario e mal pagato, che vive ancora con i genitori perché pur volendo non ha i mezzi per diventare indipendente. Per quanto riguarda il profilo sociologico di coloro che hanno appoggiato in massa la riforma, si tratta di persone ultra 60enni che vivono nelle zone cosiddette “rosse”.

In effetti il SI ha vinto in Toscana, Emilia Romagna e nella sorprendente provincia di Bolzano.

Mezzogiorno e dintorni

Il voto trasversale che ha affossato la riforma arriva soprattutto dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle, ma anche dallo stesso Partito Democratico, un quarto ha votato NO. Mentre i centristi si sono ulteriormente divisi, nonostante l'euforia di Silvio Berlusconi.

Torniamo al Mezzogiorno, però. C'è un tweet lanciato da YouTrend che vale più di mille parole: “Nei 100 comuni con più disoccupati vince il NO con il 66%. Nei 100 comuni con meno disoccupati vince il SI con 58%”.

L'impoverimento delle nuove generazioni ha giocato un ruolo cruciale nella giornata di domenica, e accentuata a dismisura là, dove il flagello italiano è più marcato. Là, dove le promesse di Renzi non sono mai arrivate, tranne un triste pour parler tipico di una disperata campagna elettorale che non è riuscita a raddrizzare l'esito del Referendum.