Il decreto anti immigrati di Donald Trump non piace a molti ed ha sollevato molte polemiche. Contraria a tale provvedimento anche Sally Yates, ministro della Giustizia, che ieri ha ribadito che i legali del Dipartimento della Giustizia non avrebbero sostenuto in tribunale il discusso decreto di Trump anti immigrati. La Yates, reduce dell'amministrazione Obama, avrebbe dovuto ricoprire tale carica fino all'insediamento di Jeff Sessions, designato dal tycoon newyorkese alla Giustizia. La decisione della Yates ha fatto tuonare il nuovo inquilino della Casa Bianca che, immediatamente, ha licenziato il ministro della Giustizia.
Dana Boente al posto di Sally Yates
Sally Yates contesta il decreto anti immigrati del nuovo presidente degli USA e, senza alcun timore, ha sottolineato di non volerlo difendere. La scelta le è costata cara. Trump ha subito licenziato la Yates perché 'ha tradito il Dipartimento di Giustizia'. Secondo il magnate americano, il ministro della Giustizia si è rifiutata di eseguire un ordine dato per tutelare gli americani. Al posto di Sally Yates, Trump ha designato Dana Boente, procuratore della Virginia. La Boente sarà dunque ministro della Giustizia finché il Senato non confermerà Jeff Sessions. Il neo presidente Usa, dunque, ha ribadito indirettamente di difendere il suo decreto che vieta l'ingresso negli Stati Uniti dei cittadini provenienti da sette nazioni islamiche.
Donald Trump difende il suo decreto anti immigrati
Secondo Donald Trump il decreto sull'immigrazione non rappresenta una misura estrema ma qualcosa di necessario per tutelare l'incolumità degli americani, ovvero un provvedimento 'ragionevole e necessario per proteggere il Paese'.
Il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha dichiarato nelle ultime ore che Trump sta concretizzando tutto quello che aveva promesso agli americani durante la campagna elettorale.
L'ex presidente Usa Barack Obama ha espresso, mediante il suo portavoce, il suo disappunto nei confronti del decreto anti immigrati di Trump, ritenendo che in questo modo vengono messi in discussione i valori fondamentali statunitensi.