Alessandro alfano fratello minore del più famoso Angelino Alfano, da poco Ministro degli Esteri, tempo fa è stato assunto alle Poste Italiane con uno stipendio (d'oro) che ha suscitato indignazione nell'opinione pubblica. Un'assunzione che presenta delle anomalie secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza che ha depositato un rapporto dettagliato sulle modalità di assunzione del fratello del ministro degli esteri.

Alessandro Alfano: le anomalie sulle modalità di assunzione

Le Poste Italiane, all'epoca guidate da Massimo Sarmi, ha assunto Alessandro Alfano senza nessuna "scheda richiesta assunzione" e "nessun riscontro della convocazione per svolgere un colloquio conoscitivo".

Semplicemente è stata effettuata una ricerca su Linkedin, famoso social network ad uso professionale per chi cerca o offre lavoro. Insomma nessuna selezione pubblica, nessun concorso. Questo nel dettaglio le anomalie riscontrate dalle verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza e depositate alla corte dei conti. A tal proposito da circa due mesi la magistratura contabile sta analizzando il contratto d'oro stipulato ad Alessandro Alfano di circa 160 mila euro annui e cresciuto negli anni fino a 200 mila euro. Incarico che il fratello del leader del Nuovo Centrodestra ha ottenuto nel 2013 grazie all'interessamento di Raffaele Pizza, fratello dell'ex sottosegretario del governo Berlusconi, Giuseppe Pizza.

Questo è quello che quanto meno si evince dalle intercettazioni che vedevano anche coinvolto il deputato Ndc Antonio Marotta. Intercettazioni che l'ex ministro degli interni aveva definito un "riuso politico di scarti dell'inchiesta".

Il contratto potrebbe essere dichiarato nullo dai magistrati

Come ampiamente detto ad essere sotto i riflettori, sono le modalità che hanno portato all'assunzione di Alfano junior.

E addirittura si potrebbe prospettare la nullità del contratto con relativo danno erariale: in quel caso Alessandro Alfano dovrebbe restituire tutti gli stipendi percepiti. Per i finanzieri infatti "il suo nome non era nemmeno nella rosa di nomi individuati nel 2013, e nemmeno quando sono stati inseriti i parametri di ricerca il suo nome è saltato fuori".

Insomma, dopo aver "avuto esito negativo nella selezione, si è cercato direttamente il nome di Alessandro Alfano, di cui è apparsa la schermata". Secondo invece l'ex amministratore di Poste Italiane Massimo Sarmi, la scelta è dovuta alla "conoscenza del territorio meridionale" da parte di Alessandro Alfano (peccato però che la sua sede di lavoro era Roma). Antonio Mondardo, che fa parte del Consiglio di Amministrazione delle Poste dichiara come "il cda non fosse a conoscenza del posto da ricoprire e nemmeno che sarebbe stato occupato da Alessandro Alfano". Nonostante questo però il fratello del ministro è stato ricercato su Linkedin e assunto con uno stipendio di 160 mila euro, poi aumentato a 200 mila euro annui, nonostante gli stessi finanzieri sostengono che "non abbia mai firmato un documento".