Le unioni civili sono ora una legge dello Stato italiano. Il Consiglio dei ministri ha approvato i decreti legislativi che adeguano le norme di diritto internazionale privato, di diritto penale e quello che disciplina l’ordinamento dello stato civile nell’era delle unioni omosessuali.A presiedere il Consiglio dei Ministri in cui è stata presa la storica decisione, il premier Paolo Gentiloni, appena dimesso dal Gemelli dove era stato ricoverato martedì per un intervento al cuore. La notizia è stata data su facebook dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Che ha spiegato che il Consiglio dei ministri ha approvato i tre decreti legislativi che adeguano le norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni; le disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle di coordinamento in materia penale.
"Con i decreti legislativi di oggi terminiamo l'iter delle Unioni civili. Era una promessa, ora è una legge", questa la dichiarazione della sottosegretaria alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi.
Cosa prevede la legge sulle Unioni civili?
Ma cosa cambia, in soldoni, con questa nuova legge?
Le Unioni civili sono definite nella legge "specifiche formazioni sociali".
Si attuano quando due persone dai 18 anni in sù dello stesso sesso dichiarano la volontà davanti all'ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni. A quel punto l'ufficiale si occupa di registrare gli atti e dà una certificazione con i dati anagrafici, la scelta del regime patrimoniale e della residenza. Al termine dell'iter, le parti hanno gli stessi diritti – come quelli ereditari – e gli stessi doveri: fedeltà, assistenza materiale e morale, contribuire ai bisogni comuni, coabitazione.
La coppia ha diritto di assumere un cognome comune, anche se non è tenuta necessariamente a farlo. Non sono dei matrimoni, perchè di questi non hanno riti e procedure. Però, per lo scioglimento dell'Unione civile si utilizzano le norme sul divorzio.
Nella legge è prevista anche la controversa stepchild adoption, che dà la possibilità di adottare il figlio - anche adottato - del partner omosessuale.
Negli altri casi, gli omossessuali non potranno adottare figli.
Previste anche le convivenze di fatto per persone omosessuali e eterosessuali. I "conviventi di fatto" sono due persone di maggiore età unite stabilmente da legami affettivi di coppia, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile.
Il fine delle convivenze di fatto è avere maggiori diritti, anche in assenza di matrimonio. Ad esempio, in caso di ricovero ospedaliero il convivente può accedere alle informazioni personali e mediche previste per i coniugi o i familiari e fare visita. . Oppure può essere scelto dall'altro per prendere decisioni in materia di testamento biologico. In gioco anche altre questioni, come la casa, la successione, il lavoro. I conviventi possono regolare aspetti della loro vita in comune – vedi ad esempio quelli patrimoniali – con un "contratto di convivenza", in cui stabilire anche la residenza comune.