Vladimir Putin ha dimostrato con i fatti una certa fiducia nel futuro delle relazioni bilaterali tra la Russia e gli Stati Uniti. Il leader del Cremlino attende Donald Trump, non ha battuto ciglio nemmeno quando l'amministrazione Obama ha espulso dal territorio americano 35 diplomatici di Mosca accusati di aver avuto un ruolo nelle presunte interferenze sulle presidenziali per la Casa Bianca. Il momento si avvicina, il presidente russo si mantiene glaciale anche nei confronti di quanto riportato dal media statunitensi, circa il materiale compromettente in suo possesso con il quale sarebbe in grado di ricattare il suo omologo di Washington.

"Si tratta di un ovvio tentativo di danneggiare i rapporti bilaterali - ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov - quanto prodotto, in inglese si chiamerebbe 'pulp fiction'. Probabilmente biosgna reagire con senso dell'umorismo, ad ogni modo ribadiamo di non essere in possesso di materiale compromettente".

Faccia a faccia dopo il 20 gennaio

L'incontro con Putin resta comunque tra i primi impegni nella fitta agenda presidenziale di Donald Trump, dopo il suo insediamento in programma il 20 gennaio prossimo. Nella circostanza, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ria Novosti, il Cremlino prenderà parte in qualche modo alla cerimonia che ufficializzerà la nuova leadership della Casa Bianca.

Il 20 gennaio infatti sarà presente, su invito diretto dell'amministrazione Trump, l'ambasciatore Sergey Kislyak. La conferma in tal senso arriva dal portavoce dell'ambasciata russa a Washington, Nikolai Lakhonin. Riguardo all'attesissimo faccia a faccia tra i due presidenti, anche il portavoce della Casa Bianca, John Earnest lo definisce "del tutto appropriato".

"Il presidente Barack Obama ha incontrato il presidente Putin numerose volte - ha detto Earnest, nel corso di una conferenza stampa - perché è giusto che il presidente degli Stati Uniti incontri il presidente della Russia". Bisognerà presumibilmente attendere la fine di gennaio per una vera data di quello che si preannuncia fin d'ora come uno degli eventi politici di cartello del nuovo anno.