Prepariamoci. Con uno così sulla plancia di comando della superpotenza statunitense, il mondo nei prossimi quattro anni (sempre che non venga rieletto per altri quattro) vivrà un periodo di grandi cambiamenti rispetto agli assetti attuali. Piaccia o non piaccia, a quattro giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca, si comincia a capire un po' meglio che cosa ha in testa Donald Trump. In due interviste al londinese Sunday Times e poi alla tedesca Bild, ha iniziato a tracciare un po' meglio i percorsi che seguirà, esprimendo giudizi su leader, paesi e istituzioni di cui finora non aveva mai parlato in termini così chiari.

La Russia e le bombe atomiche

Trump ha dichiarato che ha l’intenzione di trovare un accordo con la Russia per ridurre gli arsenali nucleari, mettendo in luce questo nuovo aspetto dei possibili rapporti con Vladimir Putin, dopo tutte le polemiche e le critiche scatenate a Washington per le rivelazioni sulle pesanti interferenze degli hacker al soldo del Cremlino nelle elezioni presidenziali americane. Una situazione da superare, perché di Putin bisogna cominciare a fidarsi. Certo, in Siria il suo intervento ha causato una terribile situazione umanitaria. Ma con lui bisogna ripartire. E un accordo sulla riduzione degli arsenali atomici potrebbe essere un primo passo di grande rilievo.

L’Europa e i suoi viaggiatori

Trump conferma subito che l’Europa di oggi non gli piace. Bravi i britannici ad essere usciti dall’Unione europea; saranno premiati con un accordo commerciale vantaggioso, con la speranza che ci siano tante altre Brexit. Bocciata la Merkel, anche se Trump sostiene di averne grande rispetto. La sua colpa è il madornale errore compiuto con la scelta di accogliere "tutti i rifugiati, tutti questi clandestini, tutta questa gente da qualunque parte provenissero".

E poi arriva un bel messaggio a chi di noi intende andare negli Usa e muoversi al suo interno: ci saranno nuove regole per rendere più sicuri i confini degli Stati uniti "che potrebbero comprendere anche restrizioni sugli europei che viaggiano negli Usa e controlli estremi per quelli che arrivano in America da parti del mondo conosciute per il terrorismo islamico".

La Nato e chi non paga

E poi è la volta della Nato, che Trump definisce importante, ma anche obsoleta, vecchia, perché disegnata molti anni fa, con la colpa di non essersi occupata di lotta al terrorismo. E con seri problemi economici, visto che sottolinea Trump solo cinque paesi pagano la quota che gli compete e questo “non è giusto nei confronti degli Stati Uniti”.