Dopo l’ennesima bocciatura del bando anti-immigrati arrivata, stavolta, dalla Corte d’appello di San Francisco, Donald Trump ne ha in programma un altro. Il presidente degli Stati Uniti non intende continuare la battaglia legale su quello precedente (il cosiddetto “muslim-ban”) ed il suo obiettivo è varare un nuovo decreto settimana prossima.

Intanto su ordine del tycoon, gli agenti federali hanno compiuto migliaia di arresti di immigrati irregolari presenti in ben sei Stati: Atlanta, Chicago, New York, Los Angeles, North e South Carolina. Non sono mancati arresti anche in Florida, Texas, Kansas e Virginia del Nord.

La “missione” di Trump, come da lui stesso spiegato qualche giorno dopo la sua elezione, è rimpatriare 3 milioni di clandestini criminali. Secondo i media americani però, ad essere arrestati sono stati anche immigrati irregolari senza precedenti penali.

Dopo la decisione della corte di San Francisco, il neo presidente degli Stati Uniti ha risposto ai giornalisti sull'Air Force One che lo ha portato in Florida, dicendo che è possibile la creazione di un nuovo bando e che un nuovo decreto può essere una cosa "molto buona".

Il dossier russo che lo ha coinvolto

Secondo quanto affermato dalla CNN, sono vere le voci del dossier in cui vi è scritto che Donald Trump ha legami con il governo russo. Il portavoce della Casa Bianca, Sean Spice, si dice disgustato dalle notizie false pubblicate dall'emittente.

Il dossier è stato creato da Cristopher Steele, ex agente Mi6 britannico. Nel documento sono contenute anche presunte vicende che hanno coinvolto il tycoon, come: i festini hard in un hotel russo o tangenti pagate alle autorità russe.

Quando sarà presentato?

Nell'ultima conferenza stampa tenutasi a Washington, Donald Trump ha affermato che il nuovo decreto sarà presentato settimana prossima, assicurando al popolo statunitense che manterrà le sue promesse.

Trump, dopo aver criticato la magistratura accusandola di essere "politicizzata", non ha risparmiato giudizi negativi verso i giornalisti ed ha nominato Alexander Acosta nuovo ministro del lavoro, dopo le dimissioni di Andrew Puzder.