Con 138 voti favorevoli, l’Assemblea di Montecitorio ha approvato il disegno di legge delega sulla povertà. Nasce il Reddito di Inclusione che aiuterà 400mila nuclei famigliari che avranno fino a 480 euro al mese oltre ad uno specifico programma di inclusione per l'inserimento nel mondo lavorativo.

Pare che finalmente la Politica si stia accorgendo, dopo aver pensato a salvare le Banche e a concentrare maggiormente i suoi sforzi dando aiuti al ceto medio, che il vero problema che attanaglia la società italiana è la crescita del numero di persone sotto la soglia di povertà.

In aula, le forze politiche che hanno votato a favore del Reddito di Inclusione sono state Italia dei valori, Movimento Democratico e Progressista (cioè il nuovo soggetto politico staccatosi dal pd tra cui Speranza e Bersani), i Verdiniani di ALA e Scelta Civica, Area Popolare e ovviamente Partito Democratico. Contrarie invece le opposizioni con Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto, Lega Nord e Autonomie, SEL, M5S, FI-PdL che non hanno votato favorevolmente al ddl.

Il ministro del lavoro Poletti ha spiegato che le risorse disponibili sono 1,780 miliardi per 2017 e 1,204 per il 2018 e saranno raggiunti un milione e 770 mila individui. Molte persone che vivono in condizioni di disagio verranno quindi aiutate, sono però 4,6 milioni secondo ISTAT i poveri presenti in Italia.

Non tutti i bisognosi quindi. Il reddito di inclusione, o Rei, andrà innanzitutto a sostituire il Sia (Sostegno per l’inclusione attiva), che oggi ammonta a 400 euro al mese. Con la nuova misura gli euro mensili dovrebbero salire a circa 480, variando anche in base al numero di componenti famigliari. Saranno inoltre estesi i requisiti di accesso, che non sono ancora ufficiali, alle famiglie con figli minori o con disabilità grave, a donne in stato di gravidanza e disoccupati over 55.

L’Isee per ottenere il Rei dovrebbe comunque essere inferiore o uguale a 3000 euro e bisognerà essere cittadini italiani quindi non saranno inclusi nel piano gli immigrati. Soddisfatto il premier Paolo Gentiloni, che ha commentato così la notizia dell’approvazione della legge: «Approvata la legge sulla povertà. Un passo avanti per venire incontro alle famiglie in difficoltà. Impegno sociale priorità del Governo».