Oggi è tornato in lavorazione il processo di addio all'Unione Europea della Gran Bretagna. Secondo la nota BBC, si tratta del "giorno decisivo".
La Camera dei Comuni sta lavorando al progetto di legge per autorizzare la premier Theresa May ad attivare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona.
L'articolo 50 del Trattato di Lisbona
L'articolo 50 del Trattato di Lisbona è interamente dedicato all'uscito di uno Stato dall'Unione Europea. Esso afferma:"Ogni Stato membro può decidere di recedere dall'Unione conformemente alle proprie norme costituzionali".
Nessuno Stato, però, fino al 23 Giugno 2016 aveva mai indetto un referendum su tale argomento. La procedura per l'uscita è la seguente:
- uno Stato notifica al Consiglio Europeo la sua intenzione di uscire dall'UE;
- viene negoziato un accordo di ritiro tra l'UE e lo Stato;
- i trattati cessano di essere applicabili quando l'accordo entra in vigore o dopo due anni dalla notifica;
- l'accordo stabilisce le modalità dell'uscita e deve essere approvato dal Consiglio, dopo aver ricevuto l'approvazione dal Parlamento Europeo,
Le questioni in discussione
Tornando all'attuale Brexit, le questioni che saranno in discussione sono:
- le garanzie per i cittadini europei residenti in Gran Bretagna anche dopo l'uscita dall'Unione;
- dare al Parlamento il diritto di veto sul futuro accordo dopo i negoziati.
Il ministro per la Brexit, David Davis, è favorevole all'eliminazione di entrambi gli emendamenti.
Dopo l'approvazione da parte del Parlamento e la firma della regina Elisabetta II, si potrà comunicare ufficialmente l'uscita dall'Unione Europea.
Se questa ulteriore discussione in Camera non andrà a buon fine, si rischierà di reinviare nuovamente l'avvio della Brexit, arrivando fino a fine mese.
Bruxelles è già pronta
Bruxelles, nel frattempo, si dice già pronta ad accogliere la richiesta del Regno Unito, come ha assicurato il portavoce della Commissione Ue, Margaritas Schinas.
La Scozia avvia la procedura di uscita dall'UK
La Scozia ha annunciato l'avvio dell'iter per l'uscita dal Regno Unito, come ha annunciato la leader scozzese Nicola Sturgeon.
Londra non è d'accordo, in quanto ciò causerebbe ulteriore certezza, prendendo come esempio la respinta della secessione avvenuta durante la consulta nel 2014.
Il primo ministro scozzese ha, di contro, annunciato che il possibile referendum si terrà tra l'autunno del 2018 e la primavera del 2019.
L'iter per questo procedimento è:
- il primo ministro chiede all'assemblea di Edimburgo di rivolgersi al Parlamento di Westminster;
- in seguito, si effettua una domanda per una nuova consultazione popolare.
Non ci resta che seguire i prossimi passi per comprendere al meglio come si concluderà la vicenda.