''Non vogliamo fare un partitino, vogliamo costruire un progetto che deve avere una discontinuità di metodo e merito con il passato'' queste le parole di Giuliano Pisapia, l'ex-sindaco di Milano, che al Teatro Brancaccio di Roma ha presentato il nuovo soggetto politico "Campo Progressista", un "soggetto politico-culturale a disposizione di chi crede in un centrosinistra aperto, largo" così viene descritto il neo raggruppamento del centro sinistra. Presenti alla manifestazione i fuoriusciti di Pd e Sinistra Italiana, da Roberto Speranza ad Arturo Scotto e Ciccio Ferrara, ma anche il sindacato con Maurizio Landini, la terza carica dello Stato Laura Boldrini e il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
La linea del nuovo partito
Per il nuovo leader, le priorità a cui la politica deve guardare sono: lo ius soli, il fine vita e il reato di tortura; Pisapia ha approfittato della kermesse per ricordare così Stefano Cucchi e il G8 di Genova, ma anche un impegno maggiore per l'assistenza ai migranti visto che finora non si è fatto il possibile, poiché c'era chi voleva che li si lasciasse morire. Altro punto fondamentale sono i voucher, di cui ''è stato fatto un abuso vergognoso. Se non si trova un accordo bisogna dare la parola ai cittadini con il referendum''.
Pd, Renzi e l'Ulivo
A chi gli chiedeva se ci sarebbe stata una sfida con Renzi, l'ex-sindaco ha risposto di non avere nessun avversario, commentando poi le dichiarazioni dell'ex-premier secondo cui il futuro segretario del PD sarà anche il leader della coalizione di centro sinistra: ''Fino a che non ci sarà una legge elettorale è sbagliato parlare di coalizioni in termini di qualcosa che ancora non c'è''; bisogna però decidere da che parte stare, perché ''Destra e Sinistra non possono stare insieme.", quindi se si appoggiano politici come Alfano e Verdini non ci si può dichiarare di 'sinistra'.
Infine, sulle possibili somiglianze con l'Ulivo, Pisapia ha spiegato che quest'ultimo era un partito fondato dall'alto: furono i dirigenti a scegliere Prodi, Campo Progressista invece parte dal basso, dai cittadini.