Oggi, 2 marzo 2017, si è scritto un nuovo capitolo per quel che riguarda l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
La Camera dei Lord (una delle due assemblee parlamentari che, insieme alla Camera dei comuni, costituisce il Parlamento del Regno Unito) ha infatti sconfessato il governo May, che trova così il primo, importante intoppo nella corsa verso l'attivazione ufficiale delle procedure per avviare formalmente la Brexit. Il voto della Camera Alta, pur non mettendo in discussione in alcun modo il progetto di legge funzionale all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, potrebbe comunque ritardare i piani dell'esecutivo londinese.
L'emendamento
La Camera dei Lord, che si è attivata da qualche tempo per esaminare in tutte le sue parti il disegno di legge che consentirà al governo guidato da Theresa May di invocare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, articolo che per l'appunto regola l'uscita di un paese dall'Unione Europea, ha votato ieri, primo marzo 2017, un emendamento che prevede l'automatica concessione, anche dopo la formalizzazione della Brexit, del diritto di residenza ai cittadini europei già domiciliati nel Regno Unito. L'emendamento è stato presentato dal Partito Laburista, ed è stato approvato con 358 voti a favore e 256 contrari. Quanto accaduto ieri segna, forse, la prima, vera sconfitta parlamentare per la Brexit, come anche per Theresa May, sua prima sostenitrice.
Dal voto nel referendum popolare dello scorso giugno, in effetti, l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa non aveva mai subito una battuta d'arresto così importante, anche se probabilmente rimarrà simbolica e fine a se stessa. Paradossale che comunque questa sia arrivata da un istituto politico che l'immaginario collettivo solitamente ci descrive come caratterizzato da austerità, arretratezza ideologica e severità.
E ora?
Il 9 marzo è la data fissata dal governo inglese per l'avvio ufficiale dell'articolo 5 del Trattato di Lisbona. Ora, tuttavia, come detto in precedenza, il processo potrebbe subire un leggero ritardo, pur non essendo messa in discussione la sua attuabilità. Il disegno di legge dovrà comunque tornare alla Camera dei Comuni: i deputati potrebbero o allinearsi a quanto espresso dai Lord sui diritti dei residenti dei cittadini europei, o potrebbero rigettare l'emendamento, dando vita a quello che in Inghilterra viene conosciuto come un "ping pong" tra le due camere, fino a quando prevarrà comunque la posizione della Camera dei Comuni, che , essendo elettiva, ha in ogni caso priorità decisionale sui Lord.