L’ Europeista Olanda ferma l’avanza populista. È questo il sostanziale risultato delle Elezioni amministrative dei Paesi Bassi, che vedono la riconferma del Partito Liberale del leader di governo Rutte. Non sfonda invece il partito xenofobo ed anti-islamista del carismatico e controverso leader Wilders. Sono stati dunque rispettati gli esiti degli exit-pool e ribaltati invece i sondaggi che davano in testa proprio il partito della Libertà di Wilders.

Normale e giustificata l’esultanza di Rutte che afferma di aver respinto l’onda populista. Esulta in casa nostra anche il premier Gentiloni, anch’esso come risaputo convinto europeista.

Un risultato più complesso di quanto sembra

In realtà il risultato nasconde una complessità più ampia di quanto sembri. Se è chiara la conferma del VVD di Rutte, è anche vero che i risultati delle votazioni ci danno indicazioni di come questo abbia perso la bellezza di ben 5 punti e 8 deputati nel parlamento Olandese. I populisti di Wilders, la cui sigla è PVV invece pur ridimensionati nelle aspettative, si attestano come secondo partito, aggiungono un 3% ai loro voti, e 5 deputati, attestandosi così a 20.

Subito dietro questi due principali sfidanti, troviamo i cristiano democratici che conquistano 19 seggi crescendo di 4 punti percentuale e 6 deputati. A parità di seggi troviamo la D66, di Alexander Pechtold con una crescita di 4 punti percentuali e 7 deputati.

A 14 seggi troviamo la sorpresa e una delusione di queste elezioni nei Paesi Bassi. La sorpresa sono i Verdi di Jesse Klaver che con il loro 9% (+ 6,7) guadagnano 10 seggi in più rispetto alla precedente tornata.

La delusione sono invece i socialisti, che attestandosi sugli stessi numeri dei verdi vanno a perdere lo 0,5% e 1 seggio.

La vera disfatta tuttavia nelle elezioni olandesi è quella del partito Laburista. Il partito di Lodewijk Asscher perde la bellezza di 19 punti e con essi ben 29 deputati, rimanendo con appena 9.

A chiudere il parlamento troviamo variegate formazioni che si attestano sui livelli precedenti o che entrano per la prima volta in parlamento.

Con 5 deputati troviamo l’ Unione Cristiana (+0 rispetto alla precedente tornata) e il partito animalista (+3) . Con 4 seggi invece si attesta 50PLUS (+2) , partito dei pensionati olandesi.

A chiudere, rispettivamente con 3 e 2 deputati le new entry DENK ed FvD. Il primo, partito d’ispirazione della comunità turca scissosi dal partito laburista, mentre il secondo è un partito euroscettico che si rifà alla democrazia diretta e alla cosiddetta e-democracy.