Emmanuel Macron è dato favorito negli ultimi sondaggi che precedono le elezioni presidenziali di domenica 23 aprile. Anche Marine Le Pen, candidata del Front National data per favorita in un primo momento, sembra retrocedere nelle preferenze. Il candidato del movimento En Marche, con il suo programma esplicitamente europeista, sembra conquistare la Francia. Uscita in pezzi dal precedente governo Hollande, che non si ricandida.

La Francia di Hollande: tra l'incubo terrorismo e l'incertezza cavalcata da Le Pen

Francois Hollande, presidente uscente in carica dal 2012, verrà ricordato come "il peggiore presidente della storia francese." Vittima certamente di una politica troppo debole e per niente rivoluzionaria: lo testimonia la mancanza di una riforma strutturale per fronteggiare la disoccupazione giovanile e la corruzione pubblica, problemi cardine del Paese.

Ma vittima soprattutto dei tragici episodi di terrore che hanno sconvolto la Francia durante il suo governo(PS): due attacchi a Parigi e uno a Nizza, rivendicati dai fondamentalisti islamici. Fatti, questi, a cui Hollande ha risposto con fermezza e tempestività. Ma che nondimeno hanno sedimentato nei francesi impolverate ideologie islamofobe e sembrano escludere e giustificare ogni apertura, compresa quella verso l'euro e l'eurozona.

La Francia e l'idea di Bauman di 'società liquida'

Zygmunt Bauman, sociologo contemporaneo morto lo scorso 9 giugno, definisce bene i limiti della società attuale, quella del XXI sec. Nella sua formulazione concettuale di "società liquida", definisce egregiamente i contorni di un mondo non più ancorato a solidi principi eterni, ma gettato nella precarietà, nell'incertezza e orientato sempre di più verso l'individualismo.

Le ragioni di questa nuova società "liquida", Bauman le rinviene nell'affermazione delle nuove tecnologie, che hanno favorito il prevalere del lavoro "immateriale". Di quest'incertezza che ne è derivata per l'uomo, ne hanno approfittato a buon gioco i movimenti antieuropeisti che hanno fatto della paura e del rifiuto di ogni apertura il loro cavallo di battaglia.

Macron e il suo programma politico "centrista"

A differenza di Marine Le Pen che, alla stregua di Beppe Grillo in Italia, si propone come alternativa alla destra e alla sinistra, Emmanuel Macron si pone a metà tra i due partiti. Ex ministro dell'economia, si è battuto nel passato contro la settimana lavorativa di 35 ore e per rendere il mercato del lavoro più flessibile.

Alle elezioni di domenica 23 aprile, si presenta con un programma fortemente europeista, pro-globalizzazione e pro-immigrati. Tra i punti di forza del programma c'è l'intenzione di abbattere i costi del lavoro e di favorire un piano di decontribuzione. Non mancano idee progressiste sul piano dei diritti civili(propone la parità uomo/donna e libertà religiosa) e dell'ambiente(punta su un'apertura maggiore alle fonti rinnovabili).

I sondaggi ipotizzano un secondo turno

Emmanuel Macron è dato favorito, ma si fa più forte l'idea di un ballottaggio con Marine Le Pen. Il secondo turno, (molto prevedibile perché non è previsto il raggiungimento del quorum al primo turno del 23) è fissato per il 7 maggio.