Il suo primo ringraziamento è andato a lei, l'amata moglie Brigitte. Emmanuel Macron l'ha chiamata sul palco per renderle omaggio, baciarla pubblicamente, festeggiare insieme il passaggio al secondo turno, dal momento che sarà lui a contendere con Marine Le Pen la carica di presidente della Repubblica di Francia al ballottaggio tra due settimane.

Senza di lei non sarei qui, ha detto. Artefice del successo del giovane politico, infatti, è proprio la sua ex professoressa, Brigitte Trogneux, 64 anni, lui ne ha 39: una storia d'amore quella del leader del movimento En marche, chiacchierata e contestata anche prima delle elezioni, per la differenza di 24 anni di età, che pare l'unico aspetto rilevato dai media di un candidato anticasta un po' Renzi, un po' Obama, un po' grillino', al centro di cronache e persino di calunnie quali che il matrimonio sia un'astuta unione per ragioni politiche e che lui sia omosessuale.

Per Macron la scalata più dura potrebbe essere non quella per l'Eliseo, ma per abbattere pregiudizi e maldicenze.

Corsa per l'Eliseo e contro i pregiudizi

Manu e Bibi, come vengono chiamati dagli amici e nel libro a loro dedicato uscito a marzo, Le Macrons, sono una coppia fuori dal comune, atipica e complice: 64 anni lei, 39 lui, si conobbero perché lei, allora 40 enne, insegnava letteratura francese nel liceo della cittadina di Amiens nel nord della Francia frequentato da Emanuel. A far scattare la scintilla fu il corso di teatro che lei incentrò sull'arte della commedia di Edoardo De Filippo. A 15 anni, Emmanuel, l'allievo prediletto, promise che l'avrebbe sposata e così è stato. Lei, che ha tre figli ed è nonna di 7 nipoti, nel 2006 per sposarlo divorziò dal primo marito, un medico, suscitando molto scalpore.

Stanno insieme da 10 anni e da allora l'ex professoressa gli è sempre a fianco, ha un ruolo fondamentale nella vita anche pubblica di Macron, da che era ministro dell'Economia alla corsa per l'Eliseo; lo ha spinto a candidarsi alle presidenziali del 2017 senza aspettare il 2022; ha curato gran parte della campagna elettorale rimanendo pubblicamente in ombra, silenziosa e discreta; rilegge i discorsi del marito, monitora gli articoli di stampa, gli presta occhi e orecchie, è la sua consigliera, pur non avendo un incarico nel movimento En marche.

Taglia 38, gambe lunghe e magrissime, occhi azzurri e caschetto dorato, Bibi è lontana dallo stereotipo di donna attempata. Veste come una ragazzina con chiodo e pantaloni attillati, ha grinta, coraggio e totale complicità con il marito. I due affrontano uniti chiacchiere e calunnie, a cominciare da quella sull'omosessualità smentita da Macron che con forza ha replicato di trascorrere tutti i giorni e tutte le notti con sua moglie.

La scalata all'Eliseo, insomma, va di pari passo all'arrampicata per sovvertire luoghi comuni e pregiudizi, in linea con i progetti del politico Macron.

Insulti omofobi e sessisti

Dai commenti acidi agli insulti omofibi e sessisti, il passo è breve. In Italia Mario Adinolfi, blogger e leader del Popolo della famiglia, ha sentito l'urgenza di dedicare un post su Facebook per attaccare Macron: il matrimonio sarebbe una copertura della sua omosessualità in una logica di lobbismo gay e sarebbe 'innaturale' una storia con una donna che potrebbe essere sua mamma.

Per Adinolfi, la 'premiere dame' è una premiere mum. Curioso che, tanto per restare a un presidente in carica, Donald Trump, abbia una moglie, Melania, di 26 anni più giovane di lui, ma questo non ha scatenato commenti e polemiche e non è stato l'argomento centrale dei media durante la sua campagna presidenziale.