Sembrava che fosse tutto regolare, almeno fino a qualche giorno fa. Stiamo parlando della candidatura a sindaco di Virginia Raggi. Il caso è nato dopo l'intervento della trasmissione tv Le Iene e sembrava essersi concluso a favore del Movimento. Sembrava, appunto. Il programma di Antonio Ricci, infatti, non si è fermato alla prima spiegazione fornita dagli uomini della Raggi, cos^ ha consultato Vincenzo Cerulli Irelli, uno dei massimi esperti di diritto amministrativo.

La vicenda

Facciamo un rapido riepilogo della storia prima di continuare. Nell'onda generata dal caso firme false a Palermo, Le Iene vengono a scoprire che l'atto di presentazione della candidatura a sindaco di Virginia Raggi ha delle irregolarità.

I delegati di lista, infatti, il 20 aprile 2016 mettono per iscritto, nero su bianco, di aver raccolto 1352 firme a sostegno della futura sindaca di Roma. Il problema è che tutte quelle firme verranno raccolte materialmente il 23 aprile, ossia ben tre giorni dopo da quanto dichiarato dai delegati. A questo punto scoppia il caso. Come facevano Alessandro Canali e Paolo Morricone - i delegati di lista- a prevedere il numero esatto di firme raccolte con tre giorni di anticipo? 'È tutto regolare', rassicura il Movimento, che dal blog di Beppe Grillo parla di 'ipotesi di un errore formale' che non falsa la regolarità della lista.

Tutto chiarito?

A questo punto l'arcano sembra svelato; i delegati Canali e Morricone non sono degli indovini.

Semplicemente si tratta di un banale errore di date. E invece no. Le Iene non si accontentano della spiegazione data dal Movimento e continuano l'inchiesta. Vanno allora da Vincenzo Cerulli Irelli, istituzione vivente del diritto amministrativo in Italia. Il professore, dopo aver letto le carte, spiega che 'Si dichiara una cosa che né i firmatari né il pubblico ufficiale potevano sapere.

Se è un atto pubblico siamo di fronte a un falso, altrimenti l’atto è di carattere inesistente".

Le Iene tornando quindi dalla Raggi, che però glissa le accuse e scarica la responsabilità sui delegati Canali e Morricone. 'Andate a parlare con loro' suggerisce la sindaca agli inviati de Le Iene. Virginia Raggi si dice tranquilla, anche perché sono scaduti i termini legali per presentare un ricorso amministrativo.

Il Pd va in procura

Ma la serenità di Virginia Raggi non ha fatto demordere il Pd romano che, su pressioni della segreteria nazionale, domani depositerà alla procura di Roma una denuncia penale e civile. Forte del parere di Vincenzo Cerulli Irelli, il Partito Democratico profila l'ipotesi di reato di falso in atto pubblico, invalidando così la candidatura della Raggi.