Alla fine Vladimir Putin lo ammette a chiare lettere e, probabilmente, scava un solco definitivo nei rapporti bilaterali tra Russia e Stati Uniti. "Con Donald Trump presidente, il livello di credibilità degli Stati Uniti non è migliorato ma, al contrario, si è degradato", ha detto il presidente russo nel corso di un'intervista rilasciata all'emittente televisiva Mir. Non è certamente una mano tesa del Cremlino, nei giorni in cui il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, è in visita ufficiale a Mosca dove ha incontrato il suo omologo russo, Sergej Lavrov.
Attacco a Khan Sheikhun, Mosca conferma la sua tesi
Intanto il Cremlino non si sposta di una virgola sulla posizione già espressa e ribadita, in merito al presunto attacco chimico che ha causato centinaia di vittime a Khan Sheikhun, e che Washington ed alleati hanno attribuito al governo siriano. A rafforzare la tesi di un bombardamento governativo limitato ad un deposito militare che avrebbe fatto esplodere armi chimiche nascoste sul posto dai ribelli, giungono anche le dichiarazioni del vice ministro degli esteri russo, Sergej Ryabkov. "Ulteriori informazioni in nostro possesso ci dicono che gli aerei siriani hanno bombardato una struttura dei terroristi dove venivano prodotte armi chimiche".
In merito, La Russia paventa la possibilità che i ribelli intendano usare le armi chimiche per scatenare lo scontro tra il governo di Damasco e gli Stati Uniti. "I terroristi stanno trasportando sostanze tossiche nelle regioni di Khan Sheikhun, di Jira e nella Gura occidentale, ad ovest di Aleppo. L'intenzione è quella di usarle per accusare nuovamente il governo siriano e provocare altri raid statunitensi".
Lo afferma il capo della direzione operativa dello Stato maggiore, Sergej Rudskoy, che proietta pesanti ombre anche in merito ai materiali video trasmessi ai media occidentali in occasione degli attacchi di Khan Sheikhun. "Ci sono dubbi fondati sulla loro autenticità, siamo convinti che siano stati fabbricati ed insisteremo su indagini approfondite".
Zakharova: 'Studiamo la strategia americana'
In molti si sono chiesti come mai, in questo clima di nuova tensione tra le due superpotenze, non sia stata annullata la visita di Tillerson a Mosca che ha confermato le posizioni piuttosto lontane dei due contendenti. La spiegazione arriva da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo. "Stiamo cercando di capire dove gli Stati Uniti intendano arrivare - ha detto - e per noi la questione principale sono le relazioni bilaterali, se e come intendono svilupparle e quale strategia hanno intenzione di seguire".
La guerra prosegue
Le operazioni militari dell'asse Damasco-Mosca in territorio siriano non si sono naturalmente fermate in questi giorni.
L'ultima operazione ha visto le forze armate russe lanciare 128 missili da crociera contro obiettivi delle milizie jiahdiste dell'ex Fronte al-Nusra. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della difesa, Igor Konashenkov, sottolineando "la riuscita di questa missione" e "l'eliminazione di molti terroristi".