Entrata a gamba tesa di Pierluigi Bersani sulla legge elettorale e sul suo ex partito. L’ex segretario del Partito Democratico, definisce un “pasticciaccio” il cosiddetto Rosatellum , la nuova proposta targata Dem, che si presenta per metà proporzionale e per metà maggioritario.
Il fuoriuscito dem vede una legge che non garantisce la stabilità di governo, ledendo la rappresentanza e abbondando di nominati. Per questi motivi, Bersani ammonisce anche Prodi e Pisapia, invitandoli ad evitare aperture verso questa proposta.
Un pasticcio dell’ultima ora
Un pasticcio fatto in fretta e furia, il classico e tipico eccezionalismo italico. Bersani è un fiume in piena sulla legge elettorale. Per lui non è nemmeno comparabile al cosiddetto Mattarellum, è solo un sistema che porterà ad un accozzaglia di partiti e partitini dell’ ultim’ora. Per Bersani sarebbe meglio utilizzare un metodo che esista e che già funzioni, riferendosi al Mattarellum vero e proprio o ai sistemi adottati da altri paesi europei.
Replica all' ex segretario proprio Rosati. Secondo il parlamentare PD, le parole di Bersani sono dettate dal solito rancore verso Matteo Renzi, ma non solo. Rosati insiste accusando Bersani di vedere nel PD un problema irrisolvibile e un qualcosa da ricostruire all’interno del Centro-sinistra.
Opposizioni critiche
Le opposizioni compatte intanto, sembrano essere scettiche verso la proposta del Governo. In commissione Affari Costituzionali è già stato chiesto il posticipo dell’ approdo in aula della proposta di legge dopo il 29 Maggio, per favorire gli approfondimenti tecnici. Solo la Lega si è dimostrata disponibile a mantenere la data del 29.
E' intervenuto in proposito Ignazio La Russa. Secondo l’ex ministro del Centro-destra, oggi fra i leader di Fratelli d'Italia, il testo è inedito e va analizzato accuratamente. Visto e considerato che le elezioni saranno nel 2018, la fretta dell’ esecutivo si potrebbe giustificare solo con elezioni anticipate ad Ottobre.
Ha detto la sua anche Brunetta sulla questione: l'esponente forzista ha dichiarato che il PD non può pensare di fare una legge elettorale a colpi di maggioranza.
La legge elettorale deve essere di tutti e deve essere il Capo dello Stato a vigilare.
Fratoianni di Sinistra Italiana si è rivelato ugualmente caustico sulla questione, dichiarando che la legge che vorrebbero approvare i democratici è un vero e proprio imbroglio.
I numeri sembrano tuttavia tranquillizzare il PD almeno alla Camera. Non dovrebbero esserci problemi neanche al Senato e pare addirittura che per evitare colpi di scena, alcuni senatori di Centro-destra definiti "Volenterosi", sarebbero pronti a fuoriuscire per votare la proposta della maggioranza