Arriva dalla consultazione on-line il via libera del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale con il modello tedesco proporzionale con sbarramento al 5%. Ora GRILLO accelera "al voto il 10 settembre". D'accordo sl modello tedesco anche Lega e Forza Italia, il Partito Democratico si esprimerà nella Direzione di martedì, ma a dividere i DEM sono ancora i nuovi voucher.
Al voto il 10 settembre?
Salvo sorprese dell'ultima ora, la strada verso la legge elettorale è oramai tutta in discesa. PD, Forza Italia e 5 Stelle, sembrano infatti tutti d'accordo.
Ieri sera, 28 maggio, è arrivato anche il SI della base grillina che ha ratificato più di 27 mila voti. Le condizioni di Beppe Grillo sono: "si al modello proporzionale tedesco con sbarramento al 5% ed eventuale premio di governabilità e si alla trasparenza in Parlamento e niente compromessi o inciuci", avverte Grillo che si dice pronto a governare il 10 settembre, per evitare che i Parlamentari maturino il diritto al vitalizio.
La possibilità di ritornare alle urne a settembre diventa concreta. E' d'accordo Silvio Berlusconi e anche Matteo Renzi, anche se, quest'ultimo, ha più volte sottolineato che il sistema tedesco non è la prima scelta per il PD, "ma i democratici" ha detto ieri il Segretario, "mantengono l'impegno verso il Colle, che ha chiesto di varare più volte una legge elettorale omogenea con quella del Senato".
Come il partito di maggioranza adesso il PD avrà il compito di gestire tutta la questione, oggi inizieranno gli incontri con tutti i partiti. Lo sguardo è prudente e non si esclude nulla, neppure l'eventualità di accordi post-voto. Ecco, con queste premesse Renzi si prepara alla Direzione di domani, dove dovrà convincere i suoi a cambiar rotta verso il proporzionale.
Se le truppe guidate da Dario Franceschini si sono già schierate a favore del sistema tedesco, consentirà la rinascita del centro sinistra" dice convinto il Ministro della Cultura, quelli che fanno capo ad Andrea Orlando, saranno più difficili da convincere.
La questione dei voucher
Anche AMDP (articolo 1) è pronta ad accettare la soglia del 5%, perché favorirebbe la coalizione con Pisapia, lo scoglio più difficile da superare è invece quello dei centristi, che spingono per abbassare la soglia al 3% per non rimanere fuori dal Parlamento. Però c'è ancora aperta la questione dei voucher che potrebbe far saltare "il banco", infatti essendo stati reintrodotti con la manovrina, la stessa deve essere ancora approvata dal Parlamento.