L'11 giugno si svolgeranno le elezioni amministrative in centinaia di comuni italiani, fra loro anche Rignano sull'Arno, circa 8.500 abitanti alle porte di Firenze, nota alle cronache nazionali per essere il paese di cui è originario Matteo Renzi. E nel quale il padre Tiziano è stato fino a pochi mesi fa segretario della locale sezione del PD.
Tre candidati a sindaco di centrosinistra a Rignano sull'Arno, il paese della famiglia Renzi
Nei giorni scorsi a Rignano sono state depositate ufficialmente le liste dei candidati a sindaco e a consiglieri comunali per le elezioni e balza subito agli occhi il fatto che il centrosinistra sarà diviso in tre distinte liste con altrettanti candidati a Primo Cittadino.
Ci sarà il sindaco uscente Daniele Lorenzini, che dopo essere stato eletto la prima volta con il PD (nel 2012 ottenne oltre il 51%) ha deciso di correre con una lista civica senza simboli di partito: il nuovo gruppo si chiama "Insieme per Rignano" e candida anche due assessori uscenti provenienti dal PD. Vi sarà poi la lista ufficiale del Partito Democratico, che presenta come candidata sindaco l'unica donna della competizione, ovvero Eva Uccella, la quale gode quindi del pieno appoggio di Matteo Renzi. Mentre dichiaratamente di sinistra è la lista "Laboratorio Politico - Sinistra Unita" che candida il 32enne Samuele Staderini, il quale è appoggiato dalle varie formazioni che si collocano a sinistra dei democratici.
La Lega Nord sogna il colpaccio in casa di Renzi
Si presenta invece unito il centrodestra, che candida Mario Cinque, attivista della Lega Nord, il quale però ha incassato l'appoggio di tutte le forze politiche di destra, i cui simboli compariranno riuniti nello stesso logo, sotto la scritta "Centrodestra per Rignano". Non si presenta invece nel piccolo comune fiorentino il Movimento 5 Stelle.
Va precisato che trattandosi di un comune al di sotto del 15.000 abitanti, a Rignano sull'Arno non è previsto dalla legge alcun ballottaggio e quindi chi fra i 4 sfidanti otterrà anche un solo voto in più rispetto al secondo, la sera di domenica 11 giugno sarà proclamato sindaco. Una precisa disposizione legislativa che rende ancor più "politicamente rischiosa" la scelta delle formazioni locali di centrosinistra di correre separatamente, dal momento che non esiste un secondo turno a cui eventualmente potersi apparentare per fare fronte comune.
Una situazione che potrebbe paradossalmente avvantaggiare proprio il candidato del centrodestra, che sogna di diventare il secondo sindaco leghista della Toscana, dopo la vittoria di Susanna Ceccardi lo scorso anno a Cascina (Pisa).
Intanto a Rignano è iniziata la campagna elettorale più incerta della storia locale, la quale si preannuncia senza esclusione di colpi da parte dei vari candidati, vedremo l'11 giugno chi la spunterà.