Il presidente Donald Trump lo ha annunciato dalla Casa Bianca: gli Stati Uniti escono immediatamente dal Trattato di Parigi sul Clima. Mentre il premier cinese Li Keqiang, durante la conferenza stampa tenutasi a Berlino con Angela Merkel, ha dichiarato ufficialmente che "la Cina si impegna a rispettare gli accordi di Parigi e farà di tutto per avviare un forma di economia che tuteli il clima e che sviluppi una crescita sostenibile di tipo ecologico".
Stati Uniti secondi solo alla Cina nella produzione di Co2
Gli Stati Uniti sono i secondi al mondo con il 17,89% di emissione totale di anidride carbonica.
La Cina è il primo paese per i più alti tassi di smog. Ma nella lotta al cambiamento climatico il premier cinese Li Keqiang si è formalmente impegnato a trovare delle soluzioni comuni con i paesi europei. Un passo avanti notevole annunciato con entusiasmo dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, durante il discorso di apertura dell'EU-China Business Summit, tenutosi questa mattina a Bruxelles. Per Juncker l'accordo di vedute con il governo di Pechino è un messaggio positivo che fa ben sperare al mondo in quanto "mantiene in vita e rende effettivo l'accordo sul clima di Parigi, spingendo in avanti la transizione energetica". Il ritiro degli USA dall'accordo sul clima è però un danno per l'intero pianeta, in quanto nella classifica delle emissioni di carbonio, sono secondi solo alla Cina.
Le reazioni straniere sono unanimemente negative
Da decisione definita "gravemente sbagliata e funesta" a "giornata di lutto", in tutte le nazioni estere, sia da parte dei cittadini che dei governi, si sollevano grida di protesta e di biasimo per la decisione di Trump di far uscire gli Usa dall'accordo di Parigi sul clima. Il portavoce dell'Onu Stéphane Dujarric, ha detto che si tratta di una "grande delusione", precisando che il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres "si augura che gli stati americani, insieme alle città e alle imprese statunitensi, si attivarono per favorire una crescita economica fondata su fonti di energia alternative, limitando in questo modo l'emissione di C02 - perché spiega concludendo il portavoce - abbassando l'emissione di anidride carbonica si creeranno posti di lavoro e verrà garantita la prosperità del 21° secolo".
Italia, Francia, Inghilterra e Germania: l'accordo sul clima garantisce la prosperità
Il rammarico dei tre più grandi Paesi europei, Italia, Francia e Germania rimbalza attraverso la linea telefonica. Si sono sentiti il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel per confermare il loro impegno comune, la propria risoluzione ad attuare il Trattato di Parigi e a difenderlo a spada tratta sulla scena internazionale.
Hanno anche fatto sapere agli Stati Uniti che l'accordo non è negoziabile. La Casa Bianca, con questo ultimo gesto, sta portando gli USA ad isolarsi sempre di più dal resto del mondo. Durante una conversazione telefonica la premier britannica Theresa May ha cercato di convincere Donald Trump a tornare indietro nella sua decisione, dicendo al presidente americano che l'accordo sul clima è l'unico in grado di proteggere la prosperità e la sicurezza delle prossime generazioni. Ma l'intento dell'inquilino della Casa Bianca è quello di proteggere gli interessi attuali delle compagnie petrolifere americane, piuttosto che pensare al bene del pianeta e delle future generazioni.