Il carcere è diventato duro, troppo duro, per l'ex senatore Marcello Dell'Utri, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi, con cui fondò Forza Italia. Nelle ultime ore, il dirigente palermitano è stato intervistato dal carcere di Rebibbia di Roma, dove sta scontando la sua pena. L'intervista è stata trasmessa dal programma "In onda" su La7. L'ex braccio destro di Berlusconi, senza giri di parole, si è definito "prigioniero politico", sottolineando che non può più restare in carcere a causa delle sue malattie cardiovascolari. Dell'Utri, infatti, si sente vittima di pregiudizi perché è un uomo che viene dalla politica.
Vuole essere considerato una persona normale
Marcello Dell'Utri vuole essere considerato una persona normale, non un politico. Questa è la sua richiesta, ribadita anche nelle ultime ore durante l'intervista rilasciata a "In onda". Presente in studio anche il Ministro della Giustizia Orlando che, dopo aver ascoltato attentamente l'ex senatore, ha dichiarato che nessuno è un prigioniero politico in uno Stato di diritto, aggiungendo che Dell'Utri è stato processato sulla base di ogni garanzia prevista dalla Costituzione.
Non vi sono pregiudizi, dunque, secondo il ministro Orlando, il quale ha ricordato che è stata anche anticipata la pronuncia del tribunale per valutare se le condizioni di salute di Dell'Utri fossero o meno conciliabili con il regime carcerario, come previsto per ogni detenuto.
L'ex collaboratore di Silvio Berlusconi è stanco e anziano, e vorrebbe lasciare il carcere perché è cardiopatico. L'anno scorso, nel corso di un'intervista, il dirigente siciliano affermò che non avrebbe dovuto farsi eleggere in Parlamento per evitare la custodia cautelare: sarebbe stato meglio, secondo lui, scontare subito la pena.
Il motivo? Aveva 50 anni, quindi era in condizioni di affrontare il regime carcerario. Oggi, a 75 anni, l'ex senatore è spossato e debilitato.
Gli errori di Marcello Dell'Utri
Lo scorso dicembre, dopo due anni e otto mesi di reclusione, Marcello Dell'Utri ha rilasciato un'interessante intervista al "Corriere della Sera", durante la quale ha parlato anche dei suoi errori.
Il co-fondatore di Forza Italia è in carcere dal 2014 perché condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo un periodo trascorso nel penitenziario di Parma, l'ex senatore è stato trasferito in quello romano di Rebibbia. Dell'Utri si è detto pentito di alcune azioni commesse in passato, affermando che se potesse tornare indietro si farebbe arrestare prima, in modo che oggi, invece di trovarsi in carcere, starebbe con la sua famiglia e i suoi amici.