Individuare l’organigramma di potere in Corea del Nord è difficoltoso anche per chi segue assiduamente le vicende della nazione asiatica. Le logiche con cui si muove la leadership nordcoreana si esplicano in modo alquanto differente da quelle cui siamo abituati. È anche per questo motivo che ogni anno, in modo pressoché puntuale (e alquanto inappropriato), i giornali tornano a parlare di “imminente guerra nucleare” sino a profetizzare addirittura una Terza Guerra Mondiale (poi puntualmente smentita).

In realtà nessuno nella regione ha interesse a scatenare un conflitto, tantomeno la Corea del Nord, il cui arsenale militare è sostanzioso in fatto di numeri, ma alquanto obsoleto in termini tecnologici.

Kim Jong Un: un pazzo o un attento politico?

Nonostante quello che si dice su Kim Jong Un, la giovane età e l’esperienza scolastica passata in Svizzera fanno di lui un leader su cui riporre speranze per il futuro del Paese. I suoi discorsi, molto diversi da quelli del padre, sono più rivolti al popolo che all’apparato. Più volte ha approfittato delle telecamere e della radio per rimproverare amministratori e ha dato prova di conoscere lo stato di povertà in cui versano molte regioni della Corea del Nord aprendo il paese a nuove riforme.

La difficoltà principale nel capire cosa sta accadendo in Corea del Nord, è che il potere effettivo all’interno del paese non è stato mai detenuto dalle figure che vengono messe a capo dei vari ministeri o dei dipartimenti.

Sin da quando Kim Il Sung prese il potere nel paese, vi è sempre stata una doppia linea di comando: quella reale, formata da singole persone vicinissime al leader, nascoste da qualsiasi fonte ed organo ufficiale e, quindi, pressoché sconosciute ed inattaccabili, e quella formale, di facciata, rappresentata dai ministri, dai capi di dipartimento i quali hanno il compito di riportare all’esterno le decisioni maturate dalla cerchia interna, quella che detiene il vero potere.

Le persone esposte all’esterno e, quindi, anche più conosciute dalle diplomazie straniere, sono, in definitiva, quelle sacrificabili.

Le organizzazioni che comandano

L’organizzazione più vicina alla leadership nordcoreana, quella che governa de facto il paese, è il Dipartimento dell’Organizzazione e Orientamento, la quale ha il compito di proteggere l’integrità della famiglia Kim.

Tutti gli altri funzionari di partito, pur potenti che possano sembrare, avrebbero il solo compito di mantenere integra e salda questa struttura. Per questo motivo tutti i famigliari diretti di Kim Il Sung, Kim Jong Il e Kim Jong Un che avrebbero potuto insidiare il comando sono stati allontanati concedendo loro “gratifiche” come ruoli diplomatici o è stato garantito loro un esilio dorato all’estero.