Le partenze dei barconi di migranti dalla libia diretti in Italia sono crollate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Soltanto a luglio si è registrato un calo superiore al 50 per cento. Di fronte ai 23 mila immigrati giunti sulle coste italiane a luglio 2016, il mese scorso sono stati conteggiati 11 mila nuovi arrivi. Un dato accolto con estrema soddisfazione da parte del ministro degli Interni Minniti, che ha affermato di intravedere la luce in fondo al tunnel. Nelle ultime ore però emergerebbe una scomoda "verità", se quanto raccontato dall'agenzia inglese Reuters fosse confermato.

L'ascesa al potere di un ex capo mafioso

Tutta colpa, o merito, a seconda dei punti di vista di come si vuole leggere la situazione, della Brigata 48. Un nome insolito per inquadrare un gruppo armato che si sta facendo largo lungo la spiaggia di Sabratha, da dove parte la maggior parte di gommoni carichi di migranti verso le coste siciliane. A comporre la Brigata 48 sono civili, poliziotti e membri dell'esercito, stando alla ricostruzione fornita da alcuni testimoni in esclusiva all'agenzia di stampa britannica Reuters. Il loro fine è quello di impedire ai barconi dei migranti di partire. Svolgerebbero il loro compito tanto bene che da soli avrebbero contribuito in maniera determinante a dimezzare il numero delle partenze dalla costa libica.

Lo "squadrone" di mercenari sarebbe guidato da un ex boss della mafia, che starebbe raggiungendo una certa notorietà tra coloro che vogliono lasciare la Libia per raggiungere l'Italia. La sua identità è ancora nascosta, come riportano i giornalisti britannici, che insinuano come la brigata abbia l'appoggio del governo di Tripoli, guidato da Fayez al-Sarraj.

Le ultime testimonianze raccolte da Reuters raccontano di come le persone che costituiscono lo squadrone riescono a fermare i barconi prima che inizino la traversata. Anche quando riescono a mettere in acqua l'imbarcazione vengono poi rimbalzati nella spiaggia. Successivamente, riportano le fonti, i migranti catturati vengono rinchiusi in un centro di detenzione, che era in mano ai trafficanti di prima.

Il governo libico non rilascia dichiarazioni

I giornalisti inglesi dell'agenzia Reuters, in merito a quanto starebbe accadendo lungo la spiaggia di Sabratha, ha chiesto spiegazioni al governo libico, senza però ricevere in cambio alcun tipo di commento. A sostegno della tesi riportata dall'agenzia c'è la testimonianza dell'italiano Flavio Di Giacomo (Oim Italia), il quale ha confermato di aver appreso la notizia secondo cui, oggi, è divenuto molto difficile partire da Sabratha senza essere bloccati.

Dopo l'era dei trafficanti di esseri umani, sulle coste libiche si potrebbe aprire l'era della Brigata 48. Quale il futuro dei migranti? Cosa risponderà l'esecutivo italiano in merito a quanto raccontato da Reuters?