96 milioni di dollari di aiuti e 195 milioni di fondi militari sono le cifre che Washington ha bloccato all'Egitto per la scarsità dei progressi nei diritti umani e per le buone relazioni che mantiene con la Corea del Nord. Questo è quanto riporta il New York Times. Una mossa sorprendente, questa del presidente americano, se si tiene conto della calorosa accoglienza che la Casa Bianca ha manifestato al presidente egiziano Al-Sisi, in visita nei mesi scorsi.

Conseguenze della mossa di Trump

Siffatta decisione, di bloccare gli aiuti, da parte di Washington viene condannata dal ministero degli Esteri del Paese egiziano, aggiungendo, inoltre, che questo gesto potrebbe avere delle ripercussioni negative e, conseguentemente, potrebbe impedire il raggiungimento di obiettivi e interessi comuni che legano da secoli le due nazioni.

Tuttavia, una prima conseguenza è già stata constatata con l'annullamento dell'incontro fra il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, e il consigliere del presidente Trump, nonché suo genero, Jared Kushner, durante il quale sarebbe stato affrontato il tema del processo di pace in Medioriente. Confermata è, al contrario, la riunione con il presidente Al-Sisi.

Trump attacca i media in Arizona

A Phoenix, in Arizona, al Convention center, nonostante l'invito del sindaco della città di posticipare l'evento data la possibilità di proteste e scontri da parte dei manifestati in riferimento ai fatti di Charlottesville, il presidente Trump ha deciso di voler essere presente e di tenere ugualmente un comizio durato un'ora e sedici minuti.

Nel suo discorso punta nuovamente il dito contro i media, aizzando contro anche il pubblico, in un fervore simile a quello che si era verificato durante la campagna elettorale: in particolare, nel mirino vi sono il New York Times, il Washington Post e la CNN, da lui definiti "disonesti e furfanti", mentre la Fox - sostiene - lo tratta in maniera equilibrata.

Essi sono accusati di essere i principali responsabili delle divisioni verificatesi nel Paese per via della divulgazione di "fake news". Infatti, i media hanno riportato dichiarazioni errate su Charlottesville, hanno distorto le sue parole. La prova è che non hanno menzionato le sue affermazioni sulla condanna ai neonazisti, ai suprematisti bianchi e al Ku Klux Klan.

Durante il comizio, Trump non manca di criticare anche alcuni esponenti del suo partito e, in aggiunta a ciò, per dimostrare di essere fedele alla stretta sull'immigrazione, annunciata precedentemente nel periodo della campagna elettorale, promette che il muro al confine con il Messico non resterà mera teoria.

Alla fine del comizio, una folla di manifestanti anti-Trump, gridando il suo rifiuto al Ku Klux Klan e al fascismo in America e armati di bottiglie, hanno creato panico e disordine. Si è reso necessario l'intervento delle forze di sicurezza che hanno sparato lacrimogeni e spray al pepe nel tentativo di disperderli.