Tre portaerei americane in viaggio verso la Corea del Nord: pronto lo schieramento navale difensivo in previsione del tour asiatico del Presidente Donald Trump dell'8 novembre. L'US Navy ha annunciato attraverso diversi comunicati stampa l'imminente arrivo nel territorio asiatico della Roosevelt e della Nimitz accompagnate da una massiccia scorta al seguito. La prima ha appena lasciato la base di San Diego per raggiungere il Medio Oriente, mentre la seconda proviene direttamente dalle recenti rappresaglie contro lo stato islamico. Lo schieramento difensivo si unisce, così, al gruppo d'attacco della Reagan, impegnata in questi giorni nelle esercitazioni in Giappone con le truppe alleate.
Il Pentagono avrebbe, così, apparentemente sfruttato l'avvicendarsi delle portaerei per irrobustire la propria flotta nella penisola asiatica. Nonostante ciò, sembrerebbe continuare, malgrado le continue diatribe verbali tra i due leader, il tentativo da parte degli Usa di reperire un possibile accordo con Kim-Jong-Un. Non sembrano mancare, però, le occasioni per esercitare continue pressioni militari; a queste si aggiunge la prossima visita di Donald Trump in Cina, Giappone, Filippine e Corea del Sud che non aiuta, di certo, a calmare le acque. Era stato persino organizzato, infatti, ma già cancellato secondo quanto riportato da fonti ufficiali del governo, un tour del Presidente nel 38esimo parallelo: zona demilitarizzata e simbolo per antonomasia della crisi che ha stabilito, alla fine della Guerra di Corea, un nuovo confine tra Corea del Nord e Corea del Sud.
Numero uno CIA preoccupato
L'ex numero uno dell'Intelligence Americana, James Clapper, avrebbe in questi giorni rivelato di essere preoccupato per un imminente scoppio di una possibile terza guerra mondiale. Ha criticato apertamente l'atteggiamento del Presidente degli Usa il quale, a suo dire, starebbe rischiando di provocare la goccia che farà traboccare il vaso, cercando di generare appositamente un'ennesima drastica reazione da parte del regime nordcoreano.
Una guerra nucleare, ha ribadito James Clapper, potrà esplodere da un momento all'altro.
La risposta della Corea del Nord
I nordcoreani, nel frattempo, attraverso le dichiarazioni dell'alto funzionario del regime, Ri Yong Pil, hanno riferito alla CNN che l'intimidazione dell'esplosione dell'ordigno nucleare nel Pacifico dovrà essere presa alla lettera: non si tratterebbe, quindi, di una semplice minaccia. 'La Corea del Nord' - ha dichiarato l'alto funzionario - ha sempre trasformato le parole in fatti e così continuerà a fare'.