Gli Usa, ora, hanno paura. Perchè i venti di guerra provenienti dalla Corea del Nord sembrano sempre più forti, sempre più freddi. Kim pyongyang ha testato un nuovo missile che ha percorso oltre 1000 chilometri prima di cadere nel Mare del Giappone. 'Siamo una potenza nucleare e siamo pronti a colpire tutte le città degli Stati Uniti' le parole di Pyongang. 'Ce ne occuperemo' la ferma risposta di Donald Trump. Convocato nelle prossime ore un Consiglio di Sicurezza Onu.
Nuova minaccia di Pyongyang: 'Siamo una potenza, possiamo colpire qualsiasi città americana'
Ennesimo test balistico da parte della Corea del Nord che nelle scorse ore ha provato un nuovo missile intercontinentale. Il missile è stato lanciato dalla Corea martedì sera (ora italiana). 'Ora possiamo dirlo, la Corea del Nord è una potenza nucleare' le parole di Kim Pyongang alla tv di Stato. Poi un'altra minaccia, pesante e preoccupante, rivolta all'America: 'Siamo in grado di colpire tutto il territorio degli Usa'.
Il test non è arrivato per caso, gli analisti militari degli Stati Uniti sospettavano già da tempo che la Corea avrebbe testato questo genere di missile. Diverso da quelli provati in precedenza perchè molto più potente, in grado di raggiungere un'altezza di 4.000 chilometri e volando per quasi un'ora.
Secondo alcune analisi che devono ancora trovare conferma, il missile avrebbe potuto percorrere una distanza-monstre di 13mila chilometri. 'Lanciandolo contro gli Usa, la Corea del Nord potrebbe colpire anche la capitale Washington e tutta la costa orientale americana' la convinzione degli esperti statunitensi.
Usa, la reazione del Pentagono e di Trump: 'Ora ce ne occuperemo'
E gli Usa? La reazione americana non si è fatta attendere. 'L'ultimo missile - ha analizzato James Mattis, numero uno del Pentagono - è andato più in alto di tutti gli altri che avevano lanciato. Pyongyang e la a Corea del Nord - ha proseguito Mattis - hanno dimostrato di poter colpire ovunque.
Rappresentano una minaccia non soltanto per gli Usa, ma per il mondo intero'.
Di fronte all'ennesima provocazione nordcoreana, Donald Trump ha reagito in maniera diversa rispetto al passato: 'Ce ne stiamo occupando, è una situazione che possiamo gestire'. Alla notizia dell'ultimo test nucleare, il presidente Usa si è messo in contatto con il primo ministro del Giappone, Shinzo Abe, e con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-In. E dire che nelle scorse ore la Corea del Sud aveva commentato positivamente l'interruzione dei test da parte della Corea del Nord: 'Non sappiamo perché hanno fermato le loro provocazioni: a causa di problemi tecnici o sotto pressione da parte di Stati Uniti, Cina e Russia.
Comunque, questo è un buon segno, e se la tendenza continua, siamo pronti per i colloqui diretti con Pyongyang' aveva dichiarato il presidente Song a margine di una sessione del Valdai Discussion Club a Seoul.
Della situazione in Nord Corea, infine, si occuperà un Consiglio di Sicurezza Onu che ha approvato dieci anni fa 12 risoluzioni di condanna e con sanzioni contro Pyongyang (senza però mai ottenere nulla). L’opzione diplomatica per ora resta aperta' le parole del segretario di Stato Rex Tillerson.