L'allarme stavolta arriva dal Giappone. Il governo di Tokyo ha riferito di aver captato segnali radio dalla Corea del Nord su un possibile nuovo test missilistico. L'allerta è pertanto massima in tutto l'arcipelago, considerato che gli ultimi due lanci effettuati dal regime di Pyongyang, tra la fine di agosto e la prima metà di settembre, hanno entrambi violato lo spazio aereo nipponico. Per il momento, però, le immagini dei satelliti non confermano i toni allarmistici di Tokyo: non ci sarebbero movimenti associabili a possibili nuovi test, ma semplicemente ad addestramenti militari consueti nel nord della penisola coreana.

In territorio americano la pensano diversamente e così nelle isole Hawaii si svolgerà un'esercitazione di emergenza il cui obiettivo è quello di testare lo stato di prontezza della popolazione in caso di un attacco nucleare.

I timori del Giappone

Lo stato di calma apparente in Corea del Nord dura dallo scorso 15 settembre, giorno in cui Kim Jong-un ordinò il lancio di un missile balistico che sorvolò l'isola di Hokkaido, inabissandosi circa 2000 km più ad est. Pochi giorni prima il regime di Pyongyang aveva effettuato anche un test nucleare, il più potente nella storia del piccolo Stato comunista. Da allora non ci sono più state 'provocazioni', anche per la presenza incombente della flotta statunitense nel Mare del Giappone.

Kim Jong-un non è andato oltre i consueti toni offensivi nei confronti degli Stati Uniti, ricambiato con la stessa moneta da Donald Trump. La novità più rilevante è partita da quest'ultimo con l'inserimento della Corea del Nord nella lista dei paesi 'sponsor del terrorismo internazionale', una sorta di libro nero in cui Pyonyang aveva già transitato per oltre un ventennio, dalla seconda metà degli anni '80 fino al 2008.

Ciò che i giapponesi temono è la risposta di Kim a questo provvedimento che potrebbe concretizzarsi nel lancio di un nuovo missile. In tal senso, secondo alcuni analisti, una data possibile è quella del 17 dicembre, giorno in cui si celebra l'anniversario della morte dell'ex leader Kim Jong-il, padre dell'attuale dittatore.

Questo perché il regime non ha mai scelto a caso le date dei propri esperimenti balistici.

Hawaii: torna la paura del nucleare

Ad ogni modo le tensioni degli ultimi mesi hanno risvegliato nel mondo la paura del 'fungo' atomico, cosa che sembrava ormai estinta con la fine della Guerra Fredda ed il disgregamento del colosso sovietico. Le isole Hawaii sono un obiettivo geograficamente alla portata di un eventuale attacco nucleare della Corea del Nord visto che si trovano a meno di 5.000 miglia ed i missili testati dal regime hanno già dato prova di poterci arrivare. Così la popolazione hawaiana sarà sottoposta ad un test di emergenza che si terrà l'1 dicembre e sarà ripetuto il primo giorno feriale di ogni mese.

Al suono delle sirene che preannunciano un attacco, la gente dovrà immediatamente tornare a casa ed aspettare eventuali informazioni. Saranno previsti anche annunci e trasmissioni televisive, l'esercitazione dovrà essere il più realistica possibile. Lo Stato delle Hawaii consiglia inoltre ai cittadini di tenere in casa provviste sufficienti per almeno due settimane. "Se qualche mese fa qualcuno mi avesse detto che avremmo fatto questo tipo di esercitazioni gli avrei dato del pazzo", ha commentato in proposito Vern Miyagi, resposanbile del dipartimento hawaiano che si occupa delle emergenze".