Come un essere umano che ha bisogno di un cervello per ragionare, di forti muscoli ed uno scheletro per camminare e stare eretto e di nervi, utili alla trasmissione di neuroni dal nucleo cerebrale alle zone periferiche, così uno stato ha la necessità di una rete di comunicazione valida, infrastrutture solide e moderne e rapidità nell'aprire e chiudere cantieri al fine di portare benessere ai propri cittadini. Tuttavia, per le persone comuni ciò è visto come una mera utopia, scontrandosi difatti, con una quotidianità piena di buche, crolli e ritardi.

Ed allora a chi possiamo porre delle scomode domande? Semplicemente al sottosegretario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'avvocato Umberto Del Basso De Caro.

Iniziamo subito da un problema che da sempre accompagna le opere pubbliche nel nostro paese: l'assurda durata dei lavori con la conseguente perdita da parte degli enti interessati dei Fondi europei. Non vi è alcun modo da parte del governo di rimediare a questo orrore?

In realtà l’articolo 12 della Legge 164/2014 (cosiddetta Sblocca Italia) ha previsto la possibilità, per lo Stato di revocare i finanziamenti strutturali europei non utilizzati dalle Regioni nei tempi assegnati. Il vero problema, tuttavia, risiede nella mancanza di progetti esecutivi e cantierabili che, anche a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, impedisce di fatti la realizzazione delle opere nell’arco temporale di vigenza 2014/2020.

La lungaggine, tuttavia, è spesso legata alla scarsa qualità delle infrastrutture; esempio lampante è quello delle scuole, soprattutto al Meridione, molte volte rappezzate alla meno peggio con materiali scadenti. La responsabilità della messa in sicurezza è della Provincia ma lo stato che conosce bene la situazione non può intervenire energicamente tutelando i cittadini che usufruiscono delle strutture?

Il Governo ha varato, sul tema numerosi provvedimenti, primo fra tutti: “Italia Sicura”. Tutto parte dall’assoluta consapevolezza di quanto il nostro Paese sia esposto a rischio sismico ed idrogeologico, come testimoniato purtroppo dai numerosi eventi di calamità naturale che hanno interessato praticamente ogni Regione d’Italia.

Su questo il Governo è stato particolarmente attivo, da un lato finanziando la messa in sicurezza di edifici scolastiche ed altre infrastrutture pubbliche e, dall’altro, attraverso l’introduzione di incentivi fiscali rilevanti come il “sisma bonus” che vale fino all’85% in termini di deducibilità fiscale.

Altra nota dolente è quella relativa all'edilizia residenziale popolare. La forte crisi e il costo della vita aumentato ha fatto scattare in tutta Italia una richiesta massiccia di abitazioni a basso costo da parte del popolo; purtroppo numericamente gli immobili sono pochi ed in cattivo stato, perché il governo non è intervenuto?

Il Governo è più volte intervenuto sul tema attraverso i provvedimenti per l’Housing Sociale (in Campania gli unici comuni beneficiari sono: Atripalda, Avellino e Benevento), sia con il provvedimento che ha stanziato 18 milioni di euro per ciascun capoluogo di provincia per i progetti di recupero delle periferie urbane degradate.

Da ultimo, con la Legge di Bilancio entrata in vigore il primo gennaio, rilevanti risorse sono state destinate al rifinanziamento della Legge 477/1978 (piani di recupero urbanistico-edilizio). La somma dei provvedimenti innanzi citati rappresenta un concreto intervento del Governo in un settore, quello dell’edilizia residenziale pubblica, particolarmente significativo nelle città metropolitane nelle quali sono migliaia le richieste di famiglie meno abbienti per accedere al mercato dell’edilizia sociale a canone concordato.

Ipotizziamo: alle elezioni del 2018, il PD vince nuovamente. Quali saranno i primi cantieri che apriranno?

Se fa riferimento al territorio delle aree interne posso confermare in termini di assoluta certezza che, a prescindere dall’esito elettorale che io auspico favorevole, i cantieri della linea ferroviaria AV/AC Napoli-Bari sono già partiti nel mentre il terzo e il quarto lotto, interessanti i nostri territori entro il corrente mese saranno oggetto di avviso di gara per la scelta del contraente.

Per le infrastrutture viarie sia la Fortorina che la Benevento-Telese-Caianello, che la Lioni-Grottaminarda e l’Avellino-Salerno sono finanziate per cassa e non per competenza ed i relativi progetti esecutivi sono pronti. Quali che saranno le maggioranze parlamentari le suddette opere sono state tutte oggetto di finanziamento con fondi statali ed europei e saranno portate avanti nei tempi previsti con il conseguente beneficio di rendere attrattivi i nostri territori e fare di essi non più aree desertificate o marginalizzate ma Regioni connesse sul piano infrastrutturale con il resto di Italia. Le infrastrutture materiali devono potersi collegare a quelle immateriali (internet veloce, programma Italia Digitale) posto che i nostri territori sono largamente privi di infrastrutture telematiche idonee a rendere competitive le nostre aziende.

Portiamo oggi a compimento un lavoro lungo, faticoso e al tempo stesso esaltante. Una scommessa per la rinascita della nostre aree interne, per assicurare ad esse ed alle giovani generazioni una prospettiva di avvenire.