Mentre Wikileaks si diletta a diffondere un link per scaricare il libro di Michael Wolff - "Fire and Fury: Inside the Trump White House" - , il presidente USA rinnova nel 2018 la sua politica anti-immigrazione. Il bando in questione riguarda 200.000 cittadini di El Salvador, che, scadute le condizioni di pericolo determinate dal sisma del 2001, dovranno lasciare l'America entro il settembre 2019.

Trump non rinnova lo status speciale a 200.000 cittadini salvadoregni

Il nuovo bando anti-immigrazione trumpiano colpisce ben 200.000 emigrati in USA all'indomani del terremoto del 2001.

Sisma che aveva spinto il governo americano a rilasciare uno statuto di protezione temporanea ai cittadini provenienti da El Salvador. Per i quali si erano create condizioni speciali ai limiti della sopravvivenza: due scosse in meno di un mese tra gennaio e febbraio avevano causato centinaia di morti; la diffusione di malattie per l'impossibilità di accedere all'acqua potabile; la difficoltà di fornire soccorso ai terremotati. Ma ora, secondo Trump, non ci sono più le condizioni determinate dal sisma; è per questo che, come si legge nel comunicato del Dipartimento della Sicurezza Interna USA, "cade lo status speciale" riservato ai soggetti colpiti (200.000). Tali soggetti quindi, non più riconosciuti legalmente, sono invitati a lasciare il territorio americano entro il settembre 2019.

Oppure, saranno costretti a farlo con la forza, se non saranno in grado di procurarsi altri documenti per restare.

Precedenti restrizioni dell'immigrazione

Ma la lotta all'immigrazione è stato il miglior cavallo di battaglia del nuovo presidente USA. Con questo scopo è da intendersi il suo tentativo di abrogare il programma inaugurato da Obama nel 2012- il daca - per tutelare i figli degli immigrati clandestini.

Un piano - il Deferred Action for Childhood Arrival - che era stato pensato appositamente per tutelare i figli degli immigrati clandestini negli USA, assicurandogli al contempo il diritto di lavorare e studiare in America. Di fatto, però, Trump non è riuscito nell'intento: sarebbero ben 800.000 i soggetti coinvolti dal bando.

La decisione finale è stata demandata al Congresso che dovrà pronunciarsi al riguardo entro il marzo di quest'anno.

Zuckenberg e Obama contro l'abrogazione del DREAM

Il programma pensato da Obama nel 2012 è anche detto DREAM, ossia "Development Relief for Alien Minors Act". Tale nome gioca sul significato della parola "sogno": il sogno americano di riuscire e realizzarsi, indipendentemente dall'estrazione sociale e politica, dalla fede e dalla razza di appartenenza. Per questo, all'indomani della risoluzione trumpiana contro i figli degli immigrati, lo stesso Obama ha dichiarato pubblicamente che si è trattato di una decisione politica e per di più crudele. Perché va a colpire chi non ha responsabilità giuridica - i figli degli immigrati clandestini - , ma non solo.

Tali "dreamers" sono diventati a tutti gli effetti americani loro stessi: pagano le tasse, gestiscono aziende, lavorano nei laboratori, servono lo Stato nelle Forze Armate, ecc. Ma che questi ex immigrati sono a tutti gli effetti americani lo dice il fatto che "cancellare il DACA farebbe perdere all'economia statunitense 460,3 miliardi di dollari, di cui 24,6 miliardi sono i contributi degli immigrati per la Social Security e il Medicare. L'ideatore di Facebook si è detto molto rattristato della decisione in merito: sono tantissimi, infatti, gli immigrati che lavorano nelle sue aziende e, negare loro il diritto di lavorare e risiedere negli USA, significa dare un colpo grosso allo stesso sistema americano.