La legislatura appena conclusa fa segnare un nuovo record negativo per la politica italiana. Sono stati, infatti, 675 i parlamentari che, nel corso degli ultimi cinque anni, hanno deciso di cambiare gruppo o partito per aderire, molto spesso, a formazioni politicamente agli antipodi rispetto alla loro scelta iniziale. Di questi 675, ben 60 hanno deciso di vestire i panni dei cosiddettivoltagabbana addirittura a legislatura già chiusa, dalla settimana di Natale in poi. L’ultimo caso si è verificato il 22 gennaio, lunedì scorso. Ecco le cifre esatte di uno scambio di poltrone che sembra un esodo.

Definizione di 'voltagabbana' del vocabolario Treccani: 'Chi cambia opinione e idee per opportunismo, per tornaconto personale, con grande facilità e leggerezza'.

I numeri dei voltagabbana tra Camera e Senato

Secondo i dati riportati, tra gli altri, da Fosca Bicher sul Corriere dell’Umbria, sono 675 i parlamentari che hanno cambiato casacca nel corso di questa XVII legislatura appena conclusa. Più precisamente, 437 alla Camera dei Deputati e 238 al Senato. Di questo esercito di ‘saltatori di poltrona’ che rappresenta, come detto, un record nella storia repubblicana italiana, 60 elementi hanno deciso di prendere la loro strada di voltagabbana dopo il 28 dicembre 2017. In quel giorno il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, era salito al Quirinale per il colloquio di rito con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che precede l’annuncio della chiusura della legislatura.

Dei 60 ‘ritardatari’ 46 erano membri dell’assemblea di Palazzo Madama e 14 di quella di Montecitorio.

Il caso Giovanni Falcone

L’ultimo parlamentare, in rigoroso ordine cronologico, ad aver scelto di passare il Rubicone dei cosiddetti voltagabbana, è stato il deputato Pd Giovanni Falcone, soltanto omonimo del coraggioso magistrato trucidato dalla mafia il 23 maggio del 1992.

Quella dell’onorevole Falcone è una vicenda emblematica. Il 22 gennaio scorso ha comunicato ufficialmente di volersi trasferire armi e bagagli dal gruppo Dem, in cui non si sarebbe trovato più a suo agio, a quello denominato ‘Alternativa popolare-Centristi per l’Europa-Ncd- Noi con l’Italia’. Dalla maggioranza di centrosinistra all’opposizione di centrodestra, a quanto pare di capire dall’ultima parte del nome del gruppo scelto da Falcone.

Ma durante la sua epopea di parlamentare, l’uomo politico salernitano aveva già adottato un altro cambio di casacca. Entrato in parlamento solo il 26 settembre 2014, come sostituto del deputato di Scelta civica Renato Balduzzi, Giovanni Falcone aveva resistito con i montiani solo fino al 27 luglio 2015. E pensare che la sua elezione era stata convalidata il primo giorno dello stesso mese. Solo 26 giorni, dunque, per decidere di passare da Mario Monti all’allora vincente Matteo Renzi. Ma ora gli equilibri politici sono nuovamente mutati.