Il leader del Movimento 5 Stelle è in giro per l'Italia. Questa volta, Alessandro ha deciso di farlo alla guida di un camper e seguito dalla famiglia. La motivazione del politico è la seguente: "Non volevo restare lontano da mio figlio per un mese. Il mezzo era l'unica soluzione a disposizione". A sostenerlo è la moglie Sara che afferma di non essersi pentita del viaggio.

Le motivazioni della "provocazione"

Negli ultimi giorni, il deputato pentastellato è stato oggetto di critiche e attacchi per le sue "scandalose affermazioni" davanti alle telecamere: "Vedo gli italiani molto rincogl******, non so se siamo in diretta, ma è la verità.

E' un popolo strano". In una recente intervista, un giornalista del Corriere della Sera chiede all'attivista 5 Stelle le motivazioni che lo hanno portato a tali esternazioni. Di Battista ha risposto affermando che in Italia sono numerose le persone che si lamentano dei problemi del paese, ma poche, tuttavia, quelle realmente propense alla mobilitazione e al cambiamento. "Troppo comodo prendersela esclusivamente con i politici. Il popolo italiano è stato anestetizzato dalla vecchia politica e dai media". Incalza il reporter del giornale, chiedendo a Di Battista se si sia pentito delle proprie affermazioni. Il pentastellato risponde. "Io non mi pento mai di ciò che ho detto, specie quando si ha il tempo di spiegare meglio le proprie affermazioni.

E non mi scuso. Ritengo che gli italiani debbano assumersi le proprie responsabilità. Non intendevo insultare gli italiani che non daranno il proprio voto al Movimento: non mi permetterei mai. Ognuno voterà chi vuole, ma la partecipazione alla vita politica è fondamentale, qualunque sia il proprio pensiero politico". A tal proposito, Di Battista rimprovera il Paese, che è incline a scandalizzarsi per una frase, piuttosto che per la candidatura di Berlusconi.

Il 5 Stelle spiega, dunque, le motivazioni dietro quell'affermazione e sottolinea il proprio impegno a restare nelle piazze, congratulandosi con Di Maio per il lavoro svolto nella capacità di attrattiva nei confronti di militanti di altri partiti. Il 4 Marzo costituirà un punto interrogativo per quanto attiene alle sorti del paese.

Numerosi sondaggi parlano di vantaggio ma senza concordia sul vincitore; v'è chi parla di centro-destra compatto e vincente, chi della svolta italiana con i 5 Stelle. Al di là delle previsioni incerte, saranno le urne a determinare il risultato.