Tra pochi giorni andranno eletti i presidenti di Camera e Senato e in questa fase di stallo politico è molto difficile trovare una quadra. Il candidato Di Maio e, con lui, il suo movimento si trovano in una posizione di forza in Parlamento; le ultime elezioni hanno dato al M5S ben il 32% dei voti, permettendogli così di eleggere oltre 300 parlamentari. Anche se si è classificato come primo partito, non ha superato il 40% che gli avrebbe consentito di formare un governo in autonomia. Per questo motivo, dovrà trovare un accordo con altre forze politiche.
Presidenza delle Camere
"Io non voglio limitare l'individuazione dei nuovi presidenti delle Camere soltanto tramite un accordo tra due partiti. Sarà, infatti, molto importante dialogare con tutti per eleggere una personalità di garanzia" ha dichiarato Di Maio. Queste parole le ha pronunciate durante un incontro con alcuni imprenditori della provincia di Como: "Ciò che ha significato per me è che l'individuazione debba tenere conto dei partiti vincitori. Ho comunque intenzione di chiamare i rappresentati politici che siedono in parlamento per elaborare uno schema in cui le personalità che noi individueremo potranno essere largamente condivise" conclude Di Maio. Durante il discorso, però, vuole anche fare una precisazione: il M5S, avendo ottenuto il 36% del totale dei seggi alla Camera, rivendica il suo diritto a eleggere il presidente della Camera.
Questa affermazione non chiude ad altre possibilità, ma in ogni caso il M5S non considererà accettabile la candidatura di personaggi che siano sotto processo o già stati condannati. Le forze del centrodestra e, probabilmente, il centrosinistra, tranne la Lega, sembrano poter trovare un accordo su Paolo Romani, personalità che non piace al Cinquestelle, ma che con i voti di PD, Forza Italia e Lega potrebbe essere ugualmente eletto.
Se Salvini deciderà di non votarlo, questo sarà un segnale abbastanza forte ai grillini, i quali potrebbero vedere un alleato nella Lega, probabilmente anche per la formazione del prossimo governo.
"Abolire i vitalizi"
La prima cosa che faranno i Cinquestelle una volta eletto il presidente della Camera e del Senato sarà l'abolizione dei vitalizi.
"E' una cosa che può essere portata a termine direttamente dagli Uffici della Presidenza" dice Di Maio, così da dare un segnale ai cittadini di riavvicinamento della politica al popolo. Per Di Maio, la Terza Repubblica dovrà essere la Repubblica dei diritti dei cittadini e non più dei privilegi e dei partiti.