Nella data del 23 marzo avrà luogo la prima seduta del nuovo Parlamento il quale affronterà come primo compito quello di votare i nuovi presidenti di camera e Senato, step che precede le consultazioni per la nomina del prossimo governo. Lo scenario post voto ha reso la governabilità un traguardo molto difficile da raggiungere, pertanto l'appuntamento politico del 23 marzo si configura come una prova generale per la realizzazione di una alleanza utile a sostenere il nuovo esecutivo.

Il post di Di Maio

L'iniziativa sembra averla presa il movimento 5 stelle, il quale nelle scorse settimane ha aperto alle altre forze politiche con l'intento di dare un governo al paese senza però snaturare il proprio programma presentato agli italiani alle elezioni del 4 marzo.

Con un post pubblicato su ilblogdellestelle Luigi Di Maio, candidato premier del movimento, ha recentemente svelato quella che sarà la strategia per individuare i presidenti. "Tra stasera e domani sentirò per telefono i principali esponenti dei futuri gruppi parlamentari, per avviare le trattative con assoluta onestà". Di Maio ha inoltre affermato che con il 36% dei seggi guadagnati alla Camera il Movimento 5 stelle rivendica il diritto ad esprimere la Presidenza dell'Aula, ha poi avvertito che non saranno accettate proposte di candidati, per qualsiasi carica istituzionale delle due Camere, che siano condannati o sotto processo.

I candidati in pectore dei 5 stelle sono Roberto Fico e Riccardo Fraccaro, tra i fedelissimi del leader Di Maio, anche se negli ultimi giorni sembra aver preso piede il nome di Emilio Carelli, ex direttore di Skytg24 per la Camera, e quello di Danilo Toninelli per il Senato.

L'intento del movimento è quello di procedere con assoluta trasparenza così da giungere ad un ampio consenso parlamentare sulle figure di entrambi i presidenti e influenzare positivamente le future trattative per formazione del governo.

Nel post viene poi presentanto il primo obiettivo politico che il movimento vuole raggiungere una volta scelta le figure di garanzia, ovvero l'abolizione dei vitalizi, che può essere fatta direttamente dagli uffici di Presidenza.

Secondo Di Maio questo sarebbe il segnale che la Terza Repubblica avrà al centro del dibattito politico i cittadini e i loro diritti e non i politici, le lobby e i privilegi. Il leader infine ha concluso con la promessa di tenere aggiornati gli italiani sui nuovi sviluppi delle trattative.