La Cina si diffonde nel mondo e in Italia a macchia d'olio, lo fa tramite l'acquisto di negozi e persino di squadre di calcio, non squadre qualsiasi, ma squadre considerate pilastri dello sport più diffuso in Italia, come Inter e Milan. Intanto si è da poco festeggiato il capodanno cinese a Milano e ancora più recentemente, in Cina, è stato consacrato Xi Jiniping "presidente in eterno".

La Cina e il Rap

A febbraio si è festeggiato il capodanno cinese anche a Milano, in particolare in via Paolo Sarpi, (il quartiere cinese di Milano) nella domenica del 18 febbraio.

I cittadini milanesi contribuiscono sempre più ad incrementare di numero questa ricorrenza, affascinati dalla cultura del più conosciuto paese asiatico, che per certi versi sembra molto lontana, ma per altri, anche molto vicino alla nostra. Se, infatti, l'acquisto in ambito calcistico di Milan e Inter fa pensare a un forte avvicinamento culturale, altri approcci, invece, sembrano andare in tutta un'altra direzione. Ad esempio, la Cina vieta al Rap di inoltrarsi nella sua nazione e non permette che nelle sue reti televisivi venga mostrata qualsiasi genere di figura (specie se munita di tatuaggi) collegata alla sfera Hip Hop, perché ritenuta una musica "oscena", "volgare" e senza gusto alcuno.

Dunque la Cina teme il Rap, lo teme per i suoi messaggi sovversivi, a tal punto che le autorità di Pechino decidono di ufficializzare questo timore in un documento ufficiale che sottintende i divieti sopra riportati.

Presidente in eterno

Se vi state augurando che divieti come quelli sopra riportati, o come il controllo totale esercitato sulla rete internet, sono cose che dovranno certamente essere superate in una prospettiva futura di governo, mi spiace, ma forse vi state soltanto illudendo.

In questi giorni, proprio in Cina è avvenuto un fatto al quanto "imponente": A Xi Jinping è stato conferito il ruolo di presidente a vita. L'assemblea nazionale del popolo ha eliminato il vincolo del doppio mandato quinquennale sia per il presidente che per il suo vice. Un atto che non ha precedenti dai tempi di Mao, che restò portavoce del partito comunista dal 1943 sino alla sua morte.

Con i 2958 voti a favore contro i soli 2 contrari e 3 astenuti, la situazione politica cinese fa evincere il ruolo di forza e consenso che il governo del presidente Xi Jinping detiene ed esercita ormai da anni sulla società cinese. Per via ufficiale è stato ratificato e confermato domenica 11 marzo che il mandato del presidente non cesserà più nel 2023, com'era stato precedentemente deciso, ma si prolungherà senza limiti di tempo.