Pasquale Tridico è docente di economia presso l’Università Roma Tre ed è l’autore del programma politico sul lavoro proposto dai pentastellati. Era ospite alla trasmissione “Circo Massimo” su Radio Capital, dove alla domanda fatta da Massimo Giannini su un’eventuale reintroduzione dell’Articolo 18, il candidato del Movimento ha affermato che esiste una eventuale possibilità di ripristino. In un possibile governo Cinque Stelle, Pasquale Tridico è stato nominato da Luigi Di Maio, prima delle elezioni, come Ministro del Lavoro. Rispetto al suo predecessore, Giuliano Poletti, la sua idea è radicalmente diversa.
Non si esprime riguardo alla possibilità effettiva di arrivare a formare un governo, ma indica quelle che sarebbero le sue proposte. Salario minimo e reddito di cittadinanza sono i due pilastri da lui suggeriti. Riguardo all’Articolo 18 approfondisce la sua posizione, spiegando come questo non abbia influito sul problema della disoccupazione che dipende invece dagli investimenti. Ma ciò che lo Statuto dei Lavoratori garantisce sono, appunto, i diritti degli stessi.
Proposte di riforma
Una probabile azione politica potrà essere quella di reintrodurlo nelle aziende con un numero di dipendenti maggiore a 15. Chiarisce le sue idee su un altro argomento, legato al decreto Jobs Act, sulla flessibilità del lavoro.
Afferma che la flessibilità non è stata in grado di aumentare i posti di lavoro e si schiera a favore di coloro che sostengono un sistema rigido. Dove i contratti di lavoro sono stabili e permettono di effettuare alle aziende discorsi a lungo termine con una possibilità di aumento della produttività.
Non manca il discorso sul reddito di cittadinanza.
Spiega che è una riforma che coinvolgerebbe dieci milioni di cittadini e che viene chiamato reddito minimo condizionato. La condizione implicata è la frequentazione di corsi di formazione, per un’eventuale ricerca di lavoro. La scelta del lavoro dipende dagli investimenti che vengono attuati. L’obiettivo della riforma è duplice, in quanto si cerca di combattere la povertà e di riqualificare gli inattivi scoraggiati.
Ultimo argomento è la Legge Fornero. Le parole di Tridico non lasciano immaginare un'abolizione totale, ma sostengono una ricerca per favorire la pensione. Non viene chiarito a sufficienza, tuttavia, quali nuovi investimenti verranno realizzati, se pubblici o privati, per l'attuazione di questa riforma.