Alla vigilia di un possibile incarico esplorativo a Luigi Di Maio, il M5S mette sul tavolo le carte del futuro governo “pentastellato” in materia economica tramite il ministro designato Pasquale Tridico, pronto ad ereditare la guida del dicastero finora occupato da Pier Carlo Padoan. Ai microfoni di Radio Capital, il docente scelto dai vertici del Movimento fondato da Grillo e Casaleggio, ha annunciato le priorità di un eventuale esecutivo a trazione 5 stelle: via subito il Jobs Act, spazio al ritorno dell'articolo 18 e semaforo verde per nuove forme di tutela delle fasce deboli a partire dal reddito di cittadinanza.

Secondo il professore di Economia del Lavoro dell'Università di Roma Tre, sarebbero “gli stessi autori” della riforma del lavoro dell'era renziana ad ammetterne il fallimento e a spingere per una profonda modifica che consenta di “rendere più severi i termini per i licenziamenti” liberalizzati dalla legge 183/2014.

Subito reddito di cittadinanza e via il Jobs Act con un governo del M5S

Anche la Politica degli sgravi “a pioggia” per le imprese italiane, che in questi tre anni si erano impegnate (in cambio di una corposa detassazione) ad assumere giovani con contratto “a tutele crescenti”, nel progetto di Tridico dovrà essere al più presto superata per fare largo a investimenti mirati in settori “tecnologicamente avanzati” del sistema produttivo.

Piatto forte del programma M5S in campo economico-sociale rimane il sostegno attivo ai disoccupati in cerca di nuovo impiego e disposti ad aggiornare le proprie competenze attraverso corsi di formazione: il ministro “in pectore” si propone infatti di “aggredire la povertà” e “riqualificare gli inattivi” con un “reddito minimo condizionato” per una platea di circa 5 milioni di beneficiari.

Le priorità del M5S: reddito di cittadinanza e cancellazione del Jobs Act

Nessun passo indietro sulla promessa di mettere mano alla legge Fornero, da tradurre in concreto con una misura che consentirà a tutti i lavoratori in uscita dal mercato del lavoro di usufruire di un “coefficiente di usura” studiato dal nuovo governo insieme all'INPS e senza strappi traumatici rispetto al regime preesistente.

Elencando e sviluppando nel merito i punti programmatici già noti all'elettorato nell'intervista alla trasmissione radiofonica “Circo Massimo”, Pasquale Tridico ha confermato l'attenzione del Movimento 5 Stelle per “i diritti” di lavoratori e disoccupati, definendoli “importanti per ridare dignità” più che per “creare lavoro”.