22 aprile, ore 23; in un’Italia politicamente in fase di stallo si sono appena chiuse le urne per le elezioni regionali di quello che è stato definito, nei giorni precedenti al voto, “l’Ohio italiano”. Il Molise, penultima regione italiana per estensione e popolazione, potrebbe far pendere in maniera decisiva l’ago della bilancia per la formazione del nuovo governo. I maggiori rappresentanti dei partiti hanno tenuto numerosi comizi nelle principali piazze molisane nei giorni precedenti al fatidico verdetto.Il protrarsi così a lungo di un mancato accordo tra la coalizione del Centrodestra, il MoVimento 5 Stelle e il PD ha conferito ulteriore importanza ad una regione da sempre considerata ai margini del paese.
Ma come può un elettorato con poco meno di 200’000 persone decretare le sorti di un paese quando, una cinquantina di giorni prima, un numero esponenzialmente maggiore di votanti non aveva sancito alcun vincitore effettivo? Colpa di una legge elettorale pessima o di una straordinaria forza di una minoranza?
Moscovici, lo psicologo che credette nella forza dei pochi.
Sebbene l’istinto dell’uomo tenda molto spesso a rinnegare i gruppi minoritari e a conformarsi a quelli maggiormente numerosi, la minoranza, in determinate situazioni, può esercitare un’influenza contraria agendo dal singolo verso la massa. La teorie sull’influenza della minoranza ebbero origine dallo psicologo e sociologo Serge Moscovici che si dedicò a descriverle e a dare loro validità.Il suo esperimento più interessante venne svolto in risposta a quello di Asch, che analizzava il potere del gruppo riguardo alle idee del singolo.
Moscovici studiò le risposte di soggetti, divisi in gruppi di 6, riguardo al colore di 36 macchie di colore blu. All’interno dei gruppi, 2 partecipanti erano complici dello sperimentatore e davano appositamente risposte errate. Rispetto al gruppo di controllo, dove ogni partecipante dava la risposta corretta, l’8% dei soggetti si lasciava influenzare dai complici.
Non semplice conformazione, ma cambiamento.
Lo psicologo notò inoltre, tramite un’analisi riguardante l’aftereffect (percezione del colore complementare a quello visto in precedenza) che coloro i quali avevano cambiato risposta per via dei complici percepivano colori diversi rispetto a coloro i quali avevano risposto correttamente.Grazie all’aftereffect, perciò, Moscovici provò che la minoranza non conformava semplicementele idee dei partecipanti, ma le faceva mutare ai loro occhi, in quanto essi percepivano davvero colorazioni diverse dal blu.
In maniera simile ai complici dell’esperimento, gli elettori molisani possono modificare le sorti del prossimo governo, stabilizzando o sgretolando le posizioni di alcuni schieramenti.
Il verdetto delle urne e l’opzione Fico.
Lo spoglio dei voti ha confermato un vantaggio per la coalizione del Centrodestra nei confronti del M5S, con un ulteriore tracollo del PD. Il Molise si è espresso.
Mattarella convoca il presidente della camera Fico al Quirinale per sondare le possibili alleanze di governo.